Mira! Ortega a Matera
Mira! Ortega a Matera
Arte

Mira! Ortega a Matera

sabato 18 aprile 2015 fino a domenica 20 settembre
Musma - Palazzo Pomarici - via San Giacomo (Sasso Caveoso) - Matera
"Nel mio agire culturale ho pensato che voi avete una civiltà, una cultura, una sensibilità parallela alla mia". Sono queste alcune delle parole dedicate ai materani dal pittore spagnolo José Ortega, ospite della città dei Sassi dove arriva nei primi anni settanta, esule della dittatura franchista ormai da dieci anni.

Per raccontare il periodo materano di José Ortega, sabato 18 aprile 2015 alle 18.30 il MUSMA inaugura la mostra "¡Mira! Ortega a Matera".
La mostra sarà visitabile sino al 20 settembre 2015.

Nato ad Arruba de Los Montes nel 1921 e scomparso a Parigi nel 1990, Ortega inizia il suo percorso artistico durante la guerra civile spagnola e l'instaurazione della dittatura franchista, anni che lo segneranno profondamente per tutta la vita. Accusato di attività antifranchista, è costretto prima al carcere e poi a un lungo esilio tra la Francia e l'Italia.

Il 14 aprile 1972 l'artista arriva a Matera, dove lo accolgono alcuni giovani materani che hanno da poco fondato un circolo culturale, La scaletta, nato per promuovere il recupero delle Chiese rupestri e la rinascita dei Sassi, gli antichi rioni abbandonati a seguito della legge di risanamento del 1952. Ortega trova qui il suo spazio, il silenzio per lavorare, i valori, il calore e il colore della sua Mancia e, soprattutto, scopre la cartapesta, l'antico materiale con il quale gli artigiani materani fabbricano il carro trionfale della Festa patronale della Bruna. In cartapesta l'artista decide di realizzare a Matera Passarono e Morte e nascita degli innocenti, i due cicli che raccontano la dittatura spagnola e che simboleggiano le sofferenze, la passione e la lotta degli uomini contro i governi autoritari di ogni tempo e luogo.

Il percorso espositivo di "¡Mira! Ortega a Matera" analizzerà le fasi di composizione dei venti pannelli che compongono i due cicli, partendo dagli strumenti di lavoro del maestro spagnolo: i pennelli, le terre con le quali preparava i colori, le colle e le stoffe per le basi di cartapesta. L'analisi proseguirà con gli studi dei particolari che anticipano la composizione dei bassorilievi, per arrivare, a conclusione del percorso, ai pannelli finiti. Completeranno il racconto i disegni, le preziose terrecotte e il progetto per una fontana da realizzare nella piazza centrale della città dei Sassi.

Nella Biblioteca Vanni Scheiwiller una ricca documentazione fotografica e audio – video farà da cornice all'esposizione. La documentazione video è stata realizzata in collaborazione con la Rai Basilicata.

In perfetta sintonia con l'idea di Ortega di un'arte quanto più possibile e accessibile a tutti, all'interno del percorso espositivo sarà allestita una sezione interamente dedicata alle persone con disabilità, in cui sarà possibile toccare le opere del maestro spagnolo.
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