Cementeria inceneritore Italcementi
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Territorio

Caso Italcementi, “negata la valutazione di impatto sanitario”

Comitato No Incenteritore controbatte alle dichiarazioni di Palazzo di città

E' sempre più fitta l'annosa polemica sull'affaire Italcementi. Continui botta e risposta si susseguono tra la stessa azienda, il comitato No Inceneritore Matera (NIM) e Palazzo di città, su un punto centrale e delicato per il destino ambientale e sanitario della cittadinanza materana: il cementificio tedesco, in località Trasanello, ha chiesto alla Regione Basilicata l'autorizzazione a bruciare circa 60 mila tonnellate CSS all'anno, come combustibile, così quintuplicando il volume di fumi derivati dall'incenerimento, inquinamento e cattivi odori. Una questione ancora in sospeso e non priva di dibattiti accesi.

Migliaia di cittadini hanno firmato l'appello del comitato NIM a non concedere autorizzazioni alla cementeria di Matera per incrementare la quantità di rifiuti da bruciare se non prima di "aver svolto – come scritto nella petizione - una seria capillare ed affidabile Valutazione di Impatto Sanitario su tutto il territorio del Comune di Matera". Una richiesta importante, ma inascoltata da parte del sindaco De Ruggieri e dell'assessore all'ambiente, Stefano Zoccali. Di fatti l'amministrazione comunale preferisce intavolare un confronto regionale ponendo delle condizioni, "l'impiego della più avanzata tecnologia esistente sul mercato per quanto riguarda gli impianti di abbattimento delle emissioni". Dunque, condizioni tecniche come "previsto dalla Bat (Best available techniques), da impiantare entro dicembre 2016; riduzione di Nox dai 500 mg previsti dalla Bat fino ai 350 mg; riduzione del limite delle polveri (da 20 mg/nmc a 10 mg)".

Parole e riferimenti tecnici utilizzati clamorosamente anche dalla stessa azienda tedesca per un caso analogo a Calusco D'Adda, in provincia di Bergamo. A denunciarlo il comitato NIM: "Sorvolando sul desolante 'copia e incolla' fatto dal duo Zoccali & De Ruggieri delle stesse parole usate da Italcementi, quello che il duo vorrebbe propinare alla popolazione materana come loro 'condizioni imprescindibili', a Calusco D'Adda sono invece libere disponibilità della Italcementi".

Il comitato a difesa dell'ambiente e della salute attacca duramente i due rappresentanti cittadini, colpevoli di inchinarsi alle richieste dell'azienda tedesca e di non prestare attenzione alle pressanti istanze dei materani: "Se la sordità all'appello e alle richieste dei cittadini di preventiva VIS e l'accondiscendenza alle tesi di Italcementi potrebbe essere comprensibile per l'Assessore Zoccali, che non è materano e che a fine mandato tornerà in Calabria (e, quindi, nè lui né i suoi familiari respireranno le emissioni scatenate delle 60.000 tonnellate l'anno di rifiuti bruciati nel cementificio), risulta incomprensibile per il Sindaco De Ruggieri, materano 'doc', componente storico de 'La Scaletta' che non più di sette mesi fa, in campagna elettorale, prometteva intransigenza sulle questioni ambientali, garantendo addirittura con l'istituzione di un Ufficio Comunale Controllo Ambientale".

"E' proprio così arduo – conclude provocatoriamente il comitato NIM - capire che i rilievi, i monitoraggi, le ricadute sanitarie, per un Sindaco che abbia realmente a cuore l'ambiente e la salute dei propri cittadini, vanno fatte prima, e non dopo, la concessione di qualsiasi aumento di emissioni? Ribadiamo con forza, e lo faremo in tutte le sedi opportune e con tutti i mezzi a nostra disposizione, che vogliamo vivere in un ambiente salubre: non ha più senso andare a contare e valutare i danni alla salute solo a posteriori se, grazie all'epidemiologia moderna, i danni possono essere previsti a priori".
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