Asili nido comunali, marcia indietro dell’amministrazione De Ruggieri

Antonicelli: “Nessun aumento delle rette mensili. Abbiamo recuperato il taglio previsto”

sabato 22 agosto 2015 9.15
A cura di Marco Delli Noci
Confermato il dietrofront dell'amministrazione in merito alla questione asili nido comunali, anche se non ancora approvato dalla giunta: "non ci sarà nessun aumento delle rette mensili", così come dichiarato dall'assessore alle politiche sociali, Marilena Antonicelli.

Inizialmente, in attesa dell'approvazione del bilancio di previsione 2015, l'amministrazione De Ruggieri aveva approvato la modifica del piano tariffario del servizio di asili nido comunali procedendo ad una riduzione del numero delle fasce Isee in corrispondenza di nuove quote per le rette mensili. Nuove quote che erano aumentate sensibilmente rispetto all'ultimo provvedimento approvato dall'amministrazione Adduce.

Lo stop a tale decisione giunge direttamente dall'assessore Antonicelli: "Non ci sarà nessun aumento delle rette mensili, in attesa di un riordino generale degli asili nido comunali". L'assessore spiega nel merito che "erano previsti dei tagli in tutti i settori, in questo caso quantificato in 70mila euro, ma in seguito ad un'attenta analisi con l'assessore al bilancio, Eustachio Quintano, abbiamo recuperato le risorse per evitare gli aumenti delle rette. Sarà approvato un provvedimento in cui si dispone che le vecchie tariffe rientrano in vigore".

Dunque, le tariffe torneranno alla delibera di giunta del 13 maggio 2015 contenente le varie fasce Isee in corrispondenza delle rette mensili da pagare: fino a 4.200,00 euro di Isee corrispondeva la quota di 53,00 euro; da 4.200,01 euro a 6.200,00 euro, la quota di 109,00 euro; da 6.200,01 euro a 8.100,00 euro, la quota di 149,00 euro; da 8.100,01 euro a 10.400,00 euro, la quota di 198,00 euro; da 10.400,01 euro a 12.300,00 euro, la quota di 241,00 euro; da 12.300,01 euro a 14.000,00 euro, la quota di 286,00 euro; da 14.000,01 euro a 15.500,00 euro, la quota di 317,00 euro; oltre 15.500,00 euro, la quota di 342,00 euro.

L'assessore sottolinea le difficoltà economiche del settore delle politiche sociali, e più in generale di Palazzo di città: "Noi percepiamo ed utilizziamo solo trasferimenti ministeriali e regionali. Il Comune non è più in grado di sostenere determinati servizi. Ecco perché avevamo pensato di aumentare, tralasciando la fascia di reddito delle famiglie bisognose, le rette mensili". Per Antonicelli il principio cardine è "tutelare chi è in difficoltà, ma anche chiedere una mano a chi possiede maggiori disponibilità economiche".

Secondo l'assessore, il riordino in materia di asili nido comunali è necessario in quanto "le spese per l'asilo pubblico, come attualmente avviene, non possono essere le stesse di chi esternalizza il servizio". Pertanto Antonicelli ha pensato ad nuovo regolamento: "In questi giorni stiamo riscrivendo il regolamento delle strutture socioeducative legate all'infanzia e all'adolescenza sulla base delle linee guida emanate dalla Regione Basilicata lo scorso 30 giugno al fine di rendere il servizio uniforme su tutto il territorio. Con il nuovo regolamento le strutture private che hanno i requisiti indicati nelle linee guida della Regione Basilicata potranno accreditarsi al Comune di Matera ovviamente mantenendo le stesse tariffe delle strutture comunali".

Ma quali saranno le conseguenze? "Aumenterà notevolmente - afferma Antonicelli - l'offerta per le famiglie con la possibilità di iscrivere i propri figli anche in quelle 10-15 strutture private della città che hanno gli idonei requisiti. Numerosi gli effetti positivi: i genitori potranno scegliere la struttura privata come se fosse pubblica, e quindi sulla base della localizzazione geografica (quella ad esempio più vicina alla propria abitazione) o sulla base della qualità del servizio offerto; aumenta la competizione fra le strutture con conseguenze positive sulla qualità. A questo si aggiunge un risparmio per le casse comunali di Matera". Dunque, un sistema che prevede l'interazione tra il privato e il pubblico: "Di questi tempi è necessaria la condivisione delle difficoltà e degli aiuti. Il settore pubblico non è più in grado di sostenersi da solo, ha bisogno di una mano da parte del privato, sempre nel pieno rispetto delle regole".

Sul versante delle politiche sociali sono previste altre iniziative, come "rimettere in sesto il Casino Padula, anche se i costi sono esorbitanti, affidando la struttura ad una rete di associazioni per renderla di pubblica utilità" e "conoscere il patrimonio a disposizione dell'ente comunale, per intervenire tempestivamente nei confronti delle famiglie bisognose. Il tessuto sociale continua ad impoverirsi e l'assistenza delle parrocchie non basta più".

Questioni sociali difficili e di fondamentale importanza da risolvere per la nuova amministrazione, attesa alla prova del nove del 28 agosto, quando sarà votato il bilancio di previsione 2015 dal consiglio comunale.