Bardi: "Nessun privilegio per i tamponi, ero obbligato a farli"

Il governatore interviene sul caso sollevato dopo l'inchiesta di Potenza

lunedì 21 febbraio 2022 20.34
"È tutto agli atti. Tutto trasparente. È il mio modo di intendere il servizio alle istituzioni". Così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che interviene per fare chiarezza dopo la richiesta dei consiglieri regionali del Pd, Marcello Pittella e Roberto Cifarelli, su presunti privilegi nella somministrazione dei tamponi ai vertici della politica e degli apparati regionali nel drammatico marzo del 2020. La Procura di Potenza sta indagando sulla morte di due uomini di Potenza, Antonio Nicastro e Palmiro Parisi, dopo le denunce dei familiari che hanno evidenziato i ritardi nella somministrazione del tampone per verificare la positività nonostante la presenza di sintomi, per verificare se proprio quei ritardi possano essere stati fatali.

"Mi preme fare chiarezza su una vicenda molto delicata e anche dolorosa - spiega Bardi facendo la cronistoria - perché riguarda due persone che sono scomparse e le relative famiglie. Agli inizi di marzo 2020 ho partecipato a una riunione istituzionale presso la prefettura di Potenza insieme all'allora Prefetto di Matera, che risultò poi immediatamente positivo. Come da prassi, tutti i partecipanti dell'epoca sono stati sottoposti a tampone, per limitare l'eventuale diffusione del contagio. Alla riunione erano presenti i rappresentati delle Asl, del Dipartimento Salute, delle forze dell'ordine e altri ancora. Tutti - sottolinea il governatore lucano - sono stati sottoposti a controllo, non certo perché 'vip': era un obbligo, cui nessuno poteva sottrarsi''.

''In due date successive, sono entrato in contatto con due persone positive e per tale motivo sono stato sottoposto a tampone - aggiunge Bardi nella sua cronistoria - come previsto per tutti i cittadini. E mi preme ricordare che ho ricevuto il mio vaccino previa prenotazione in piattaforma, come tutti i lucani''. Inoltre Bardi sottolinea un altro elemento. ''I tamponi, dato l'elemento emergenziale, sono stati effettuati personalmente dal direttore sanitario dell'Asp, che ringrazio, non sottraendo in tal modo personale sanitario alla normale attività in favore dei cittadini. Non sono stati nemmeno 'sottratti' tamponi ai cittadini - dice ancora - data la notevole disponibilità e considerando anche che all'epoca il laboratorio del San Carlo processava meno tamponi rispetto alle sue capacità''. Il presidente lucano puntualizza pure sulle forniture di dpi.

"Riguardo un'eventuale fornitura di mascherine - dice - esiste una sola gara Suarb, che è possibile ritrovare on line, aggiudicata in favore di una società dopo una normale procedura. Non ci sono stati altri acquisti da parte della Regione. Ulteriori dpi (dispositivi di protezione individuale) sono stati forniti direttamente dal Commissario di Governo alla Regione Basilicata. Mi auguro di aver contribuito a fare chiarezza - ha concluso - su una vicenda delicata, nel nome della trasparenza, della legalità e della correttezza, valori che hanno sempre contraddistinto il mio agire all'interno delle istituzioni".

PITTELLA E CIFARELLI
"Il Presidente Bardi chiarisca sulla vicenda dei cosiddetti "tamponi vip." Un odioso privilegio, stando a quanto riportato, che ha coinvolto diverse personalità e che rischia di gettare un'ennesima pesante ombra sulla gestione lucana della pandemia." E' quanto chiedono i consiglieri regionali del Partito Democratico Roberto Cifarelli e Marcello Pittella.

"Dinanzi alla vicenda giudiziaria che sta producendo i suoi primi effetti, chiediamo al Presidente della Giunta di riferire sull'argomento nel corso del Consiglio. La materia è alquanto delicata - aggiungono gli esponenti Dem -, in quanto ha toccato la vita di tanti cittadini lucani che nella fase iniziale della pandemia hanno subìto disservizi sanitari alcune volte fatali. Oggi, alla luce di quanto emerge, le criticità non attengono solamente alla sfera burocratica ma abbracciano l'ambito della politica e di alcuni suoi protagonisti. A questo proposito - continuano Cifarelli e Pittella - ricordiamo le parole, solennemente pronunciate dal Presidente Bardi nel corso di un Consiglio precedente, sul legame indissolubile tra etica ed estetica di tutti coloro che ricoprono incarichi di natura pubblica. Su questi argomenti è vietato scherzare, così come non possono essere utilizzati a mo' di spot propagandistici. Chiediamo coerenza e consequenzialità nel perseguimento della strada della chiarezza e della trasparenza. Pertanto la richiesta di discuterne in Consiglio oltre che urgente ci sembra doverosa, non nei nostri confronti, ma, per rispetto di una opinione pubblica che chiede verità".