Bradanica, per l’Anas i lavori possono proseguire

“Sbagliato addebitare i rallentamenti dei lavori alla mancata risoluzione del contenzioso”.

venerdì 13 febbraio 2015 19.02
A cura di Marco Delli Noci
La questione Bradanica è ancora di difficile risoluzione. L'estenuante ed annoso problema riguardo il completamento del lavori, per adesso, non è destinato a risolversi.

Ricostruendo la vicenda, ci sono stati degli incontri in prefettura - negli ultimi giorni e in questi mesi - per poter trovare un accordo, tra l'azienda Aleandri Costruzioni e le organizzazioni sindacali, in merito alla revisione dei contratti in sospeso di 20 lavoratori del cantiere. Nel corso dei diversi tavoli di confronto e discussione, organizzati anche con i rappresentanti del Comune di Matera e della Regione Basilicata, è emerso che l'Aleandri Costruzioni ha deciso di non rinnovare i contratti e rallentare l'esecuzione dei lavori a causa di un generale contenzioso che la stessa azienda avrebbe con l'Anas. Contenzioso comprendente, non solo il cantiere della Bradanica, ma anche altri lavori sul territorio nazionale.

Invece l'Anas sul prosieguo dei lavori non ha dubbi: "Non ci sono ostacoli alla prosecuzione dei lavori nel cantiere 'della Martella' – riferendosi al primo lotto stradale – sulla statale 655 Bradanica". Il gestore della rete stradale nazionale vuole far maggiore chiarezza sulla vicenda: "Il lavoro sulla Bradanica è stato caratterizzato dalle difficoltà imprenditoriali dell'impresa Intini S.p.A, aggiudicataria dell'appalto, alla quale è subentrata l'impresa Aleandri S.p.A., attraverso il contratto d'affitto di ramo d'azienda, con la piena consapevolezza della difficile situazione tecnica e amministrativa dell'appalto e dei ritardi accumulati".

La giustificazione della ditta Aleandri Costruzioni sul rallentamento dei lavori è inammissibile: "Per quanto riguarda l'esistenza di un generale contenzioso tra l'Anas e l'Aleandri S.p.A, si chiarisce che sui diversi cantieri affidati alla Aleandri stessa sono già state avviate le varie procedure di legge". Pertanto, aggiunge l'Anas, "addebitare i rallentamenti delle lavorazioni alla mancata risoluzione del contenzioso non è in linea con la reale situazione del cantiere".