Infrastrutture viarie: a rischio i 23 milioni del Fondo di Coesione Sociale

L'appello della Confapi Matera al sindaco e all'assessore comunale ai Lavori Pubblici

mercoledì 13 gennaio 2016 12.04
Il presidente degli Edili di Confapi Matera, Michele Molinari, ha inviato una lettera al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, e all'assessore comunale ai Lavori Pubblici, Antonella Prete, per chiedere di scongiurare il rischio di perdita dei 23 milioni a valere sul Fondo di Coesione Sociale per le infrastrutture viarie.

Il riconoscimento di Capitale Europea della Cultura per il 2019 ha portato finora indubbi vantaggi alla città di Matera, scrive Molinari. Aumento dei flussi turistici di oltre il 40% nel 2015, crescita esponenziale dei fatturati per le attività ricettive e della ristorazione, aumento della visibilità di Matera a livello internazionale. Questi sono i risultati ottenuti, insperati fino a qualche anno fa, tuttavia non sufficienti in relazione al titolo ottenuto. Una città bellissima e un patrimonio mondiale dell'umanità che sono difficilmente raggiungibili costituiscono un bene non fruibile, ma soprattutto privo di effetto trainante sull'intero tessuto socio-economico. Molinari quindi esterna la preoccupazione della Categoria degli Edili di Confapi Matera per il rischio concreto che vadano persi circa 23 milioni di euro, a valere sul Fondo di Coesione Sociale, per la costruzione di infrastrutture viarie sul territorio, non risultando a oggi alcun atto propedeutico messo in atto dagli Uffici comunali competenti.

Gli Edili di Confapi chiedono, dunque, al sindaco e all'assessore di profondere ogni sforzo per avviare gli atti propedeutici (tra cui progettazione, gare d'appalto e contrattualizzazione) al fine di assumere gli impegni finanziari entro il prossimo mese di giugno, quando le risorse finanziarie disponibili andranno irrimediabilmente perse. Qualora fosse necessario per accorciare i tempi, valutata la potenzialità degli Uffici, gli atti tecnici potrebbero essere affidati anche all'esterno previa procedura di evidenza pubblica, al fine di supportare l'azione dell'Amministrazione.

Per un territorio che sconta uno storico gap infrastrutturale, la data di giugno per evitare di perdere ben 23 milioni di euro diventa una deadline pericolosa.