Pasqua: per i giorni festivi riapre il sentiero del ponte sulla gravina

Effettuata la messa in sicurezza dopo il pericolo di un crollo roccioso

giovedì 28 marzo 2024 09.30
Riapre a titolo sperimentale dal 30 marzo all'1 aprile l'area di Murgia Timone con accesso al "ponte tibetano"; l'area e i percorsi di visita saranno presidiati dall'associazione Anpana che garantirà anche l'apertura delle chiese rupestri di San Falcione e Madonna delle tre porte. Inoltre, le guide turistiche ed escursionistiche autorizzate, come da prassi, potranno prenotare per i propri clienti, sempre gratuitamente e tramite il Cea, le chiavi di accesso delle chiese rupestri e agli ipogei di Masseria Radogna. Il sentiero che comprende il ponte è denominato 406.

In linea con il progetto di valorizzazione delle risorse e del patrimonio del Parco della Murgia Materana, avviato dal nuovo presidente Giovanni Mianulli, è stato messo a punto anche un Vademecum di fruizione del Parco, disponibile ai punti di accesso, utile a regolare i flussi in aumento con l'arrivo della Pasqua e destinati a crescere ulteriormente con l'ingresso della bella stagione. "Per quanto riguarda la riapertura di Jazzo Gattini - ha evidenziato - siamo impegnati nella risoluzione dei problemi che negli ultimi tre anni ne hanno impedito la fruizione e, in parallelo, stiamo lavorando per riqualificare le strutture compromesse da questo periodo di abbandono. Nell'ottica di una ripresa delle attività, orientata alla gestione funzionale ed efficiente del Parco che consenta la fruizione del patrimonio e la corretta manutenzione dei luoghi, diventa strategico e imprescindibile il bando di gestione, a cui stiamo lavorando". In ordine alla situazione descritta scaturiscono priorità e necessità di tutela e riordino per le quali durante le festività pasquali sarà garantita esclusivamente l'apertura dei bagni a Jazzo Gattini, mentre la riapertura del centro visite è attesa in occasione del prossimo ponte del 25 aprile.

La chiusura del sentiero si era resa necessaria tra la fine del 2022 e gli inizi del 2023, per motivi di sicurezza legati al rischio di cedimento di un grosso blocco roccioso calcarenitico, che incombeva proprio sulla parte iniziale del percorso dai Sassi verso il ponte di legno. Una decisione concordata tra il Comune e l'Ente parco, che ha provocato la disapprovazione di operatori turistici e visitatori, in considerazione della grande attrattiva che il ponte ha a livello nazionale e internazionale.

Per queste ragioni, l'Amministrazione comunale si è adoperata fin da subito in collaborazione e a supporto dell'Ente Parco competente per quell'area, commissionando uno studio geologico sulle cause della vistosa fessurazione nel costone calcarenitico, in modo da intervenire tempestivamente per il consolidamento o la messa in sicurezza. Si è scoperto, infatti, che le grosse radici di una pianta di fico si erano insinuate nella roccia, e crescendo stavano provocando il distaccamento di una parte consistente del costone. Quindi è stato rimosso l'apparato radicale, neutralizzandone l'azione erosiva. Oggi il costone è in sicurezza e il sentiero 406 di nuovo fruibile lungo tutti i suoi 6 chilometri di lunghezza, con sbalzi d'altezza che vanno da 200 a 350 metri e una percorrenza media di circa 4 ore. Un'opportunità irrinunciabile di vivere i Sassi e questa parte del Parco Murgia, a contatto con la natura e l'ambiente tipico della gravina, fino allo scenario mozzafiato del Belvedere di Murgia Timone.