Piano scolastico, è scontro tra Regione e Province di Matera e Potenza

Il dimensionamento farà perdere 26 autonomie

giovedì 14 dicembre 2023
L'assessore regionale della Basilicata allo sviluppo economico e al lavoro, Michele Casino, ha sollecitato le Province a presentare le proposte sul dimensionamento scolastico, sentendo sulla questione anche i sindaci. In Basilicata è previsto il taglio di 26 autonomie, equamente distribuite nelle province di Potenza e Matera, con una riduzione del totale da 110 a 84.

Le Province, finora, hanno accusato la Regione di non fare abbastanza. Rimasto in silenzio per settimane, ora l'assessore Casino replica. "Mi auguro che i presidenti delle Province di Potenza e Matera, uditi i sindaci, udito l'Ufficio scolastico regionale, possano fare arrivare tempestivamente - ha detto Casino - una proposta condivisa con il territorio. Una proposta che io attendo e ho sollecitato ripetutamente, da oltre un mese, nel corso di svariati incontri con i presidenti delle Province di Potenza e Matera, Giordano e Marrese, con i sindacati, con i dirigenti dell'Ufficio scolastico regionale e degli ambiti provinciali Claudia Datena, Debora Infante e Rosaria Cancelliere. Una proposta che, purtroppo, debbo constatare, non è mai arrivata, forse perché si cerca di buttare nell'agone politico una questione molto importante per i cittadini e per il territorio".

Casino ha comunicato di aver "sentito più volte telefonicamente" il ministro Valditara a cui è stata chiesta "una perequazione qualora vi fosse stata la disponibilità di qualche presidenza ancora per la Basilicata". Bisogna ricordare che il dimensionamento comporta il venir meno dell'autonomia, vale a dire la dirigenza scolastica, mentre nessun allarme per la frequenza scolastica: plessi, classi e organici restano immutati.

Il dimensionamento scolastico, ha ricordato Casino, "proviene da una normativa europea" e "anche le Regioni sono tenute a recepire e applicare, così come hanno dovuto constatare anche alcune Regioni che hanno visto respingere i ricorsi alla Corte Costituzionale o ai giudici amministrativi''. A promuovere i ricorsi sono state Regioni governate dal centrosinistra ma hanno perso nelle sedi giudiziarie. L'impianto normativo del Governo è valido.

Se le Province "non presenteranno la proposta - ha aggiunto Casino - mi assumerò le mie responsabilità, dal momento che siamo a fine anno e il 2024 è alle porte. La Regione, attraverso l'ufficio preposto che sulla questione sta lavorando, si assumerà le sue responsabilità" A tal proposito "ho dato l'indirizzo al dirigente preposto di cercare di accorpare il più possibile nei centri più grandi, ad iniziare dai due capoluoghi, proprio per preservare le aree interne che sicuramente avrebbero maggiori disagi''.