Rifiuti, Berlinguer rassicura sul nuovo impianto di compostaggio

“Al momento nessuna autorizzazione alla realizzazione dei nuovi impianti”

giovedì 5 febbraio 2015 11.30
A cura di Marco Delli Noci
In attesa del consiglio comunale di oggi pomeriggio, delle ore 16, la questione rifiuti è sotto la lente d'ingrandimento dei consiglieri regionali.

Infatti, nella giornata di ieri, 4 febbraio, si è tenuta la commissione consiliare in materia di "Agricoltura e foreste, Ecologia ed Ambiente" per una valutazione complessiva sui provvedimenti e le procedure in corso riguardanti l'impiantistica per il trattamento e/o smaltimento rifiuti in deroga al Piano Regionale di gestione dei rifiuti.

L'assessore regionale all'ambiente, Aldo Berlinguer, ha illustrato l'insieme delle attività per lo smaltimento rifiuti che poi porterà all'attuazione della "strategia rifiuto zero". Nel corso della commissione, il consigliere comunale democratico, Roberto Cifarelli, e il vice presidente del consiglio regionale, Francesco Mollica, hanno messo sul tavolo la questione riguardante l'apertura del nuovo impianto di compostaggio nel borgo La Martella che sarà all'ordine del giorno in consiglio comunale: "Dal nostro canto abbiamo ribadito la richiesta di chiarezza rispetto alla realizzazione di un impianto di compostaggio da parte della società 'Alsun srl' di Altamura da ubicarsi nella zona industriale de La Martella a Matera e per la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti destinati al riutilizzo con produzione di CSS per l'alimentazione di un gassogeno e valorizzazione energetica da localizzare nella zona SIN di Pantanello di Bernalda da parte della società 'Lucana Ambiente srl' di Bernalda".

La risposta di Berlinguer non si è fatta attendere: "Al momento non vi è stata alcuna autorizzazione alla realizzazione degli impianti, in quanto le delibere regionali di 'indispensabilità' rinviavano alle procedure di VIA/VAS e di emissione in atmosfera che ad oggi non hanno determinato alcun pronunciamento definitivo. Riteniamo indispensabile la individuazione della aree dove tali impianti non devono essere consentiti". Soddisfatti della risposta, Mollica e Cifarelli, ritengono che "gli uffici regionali debbano porre una particolare attenzione nell'esame delle due pratiche, valutando la compatibilità delle attività proposte con le caratteristiche peculiari della aree interessate".