Unione dei Comuni, firmato il protocollo d'intesa tra Stato e Regione

Pittella: "La Basilicata farà da Regione-pilota"

martedì 16 dicembre 2014 12.06
A cura di Marco Delli Noci
La Basilicata sarà la prima Regione a sperimentare azioni condivise, tra istituzioni, che vertono sull'Unione dei Comuni, nell'ambito della riforma Del Rio.

A Matera, nel pomeriggio di ieri, 15 dicembre, è stato stipulato un protocollo d'intesa - tra il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e il ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta - che ha avviato una fase di controllo e sperimentazione di modelli innovativi per le amministrazioni pubbliche. L'obiettivo è favorire il riordino dei territori.

Nello specifico, con l'accordo sarà possibile selezionare e condividere buone prassi, di realtà associative e autonomie territoriali, che interesseranno la costituzione dell'Unione dei Comuni, l'efficienza dei servizi, la razionalizzazione in merito all'acquisto di beni e servizi, la diffusione e l'uso di nuove tecnologie comunicative. L'accordo, inoltre, prevede anche un tavolo di concertazione permanente tra la Regione e il Ministero.

Per il ministro Lanzetta l'accordo "segna l'inizio di un percorso di collaborazione e confronto tra il Ministero e la Regione Basilicata con l'obiettivo di migliorare il processo di attuazione delle leggi, ascoltando innanzitutto le esigenze e le esperienze maturate sui territori". L'iniziativa è volta a "valorizzare e promuovere le buone pratiche regionali e dare una spinta al processo di riordino amministrativo, puntando sulle gestioni associate e sulle Unioni di Comuni".

"La Basilicata farà da Regione-pilota di un processo riformatore da mettere al servizio dell'intero Paese. E questo naturalmente ci inorgoglisce – prosegue Pittella - ma al tempo stesso ci fa sentire per intero il peso di una forte responsabilità e soprattutto di un gravoso impegno organizzativo, dovendo conseguire l'obiettivo di garantire servizi di qualità al cittadino con minori costi a carico dei Comuni, anche alla luce delle esiguità delle risorse pubbliche e delle politiche di risparmio attuate dallo Stato".