Emergenza Ucraina: accoglienza profughi nella Diocesi

14 le persone ospitate dalla Caritas di Matera-Irsina

mercoledì 23 marzo 2022 11.41
La Caritas della diocesi di Matera ed Irsina è pronta ad ospitare i cittadini ucraini che fuggono dalla guerra. Giunti proprio nella giornata di ieri i primi profughi che saranno ospitati in terra lucana.

Ieri sera, come spiega la direttrice della Caritas diocesana Anna Maria Cammisa, è atterrato a Fiumicino il secondo dei voli previsti dalla Polonia nell'ambito dei corridoi umanitari organizzati da Caritas Italiana con la collaborazione della ONG Solidaire e il supporto di Open Arms. Per motivi tecnici l'aereo ha viaggiato con diverse ore di ritardo ed è arrivato in Italia in tarda serata a causa della situazione molto critica e complessa, suscettibile di continue variazioni, che influisce sulle operazioni di individuazione dei profughi e di composizione delle liste fino anche a pochi minuti prima dell'imbarco.

Le operazioni di accoglienza in Aeroporto sono state seguite da operatori di Caritas Italiana e da operatori delle Caritas Diocesane. Il volo giunto ieri sera ha trasferito in Italia 167 persone, che saranno accolte in 10 Caritas Diocesane.

Nella Caritas diocesana materana arriveranno 4 nuclei familiari per un totale di 14 persone, che saranno accolte in diverse comunità parrocchiali del territorio. All'inizio ne erano previste 26.

All'aeroporto di Fiumicino ad accogliere le persone destinate alla nostra Diocesi vi erano l'operatore della Caritas Diocesana Matteo Lovecchio, Padre Giuseppe Castronuovo della comunità dei Frati Francescani e la Signora Komarovska Olesia, della comunità ucraina a Matera, con la funzione di mediatrice linguistica. Il trasporto a Roma e da Roma è stato offerto, dalla Ditta De Angelis e si è concluso a Matera con arrivo alle ore 5:45.

Nei prossimi giorni, in ottemperanza alle disposizioni del protocollo ministeriale anti-Covid, saranno ospitati in un albergo a Venusio. Nel frattempo si predisporrà il trasferimento presso alcune strutture dei paesi della Diocesi che hanno aperto le porte e le braccia per l'accoglienza.