Il 2 luglio: il giorno più lungo per i materani

La festa della Bruna è la festa della Santa Patrona di Matera, Maria Santissima della Bruna

sabato 1 luglio 2017 8.55
Dal 1389, il 2 luglio di ogni anno la città di Matera si trasforma, si anima di uno spirito che affonda le sue radici nella religiosità, ma che trova in aspetti pagani il fervore e l'adrenalina di una festa a dir poco unica e speciale. La festa della Bruna è la festa della Santa Patrona di Matera, Maria Santissima della Bruna. Da più di seicento anni i materani portano la Madonna della Bruna nel cuore, un legame viscerale che raggiunge il 2 luglio l'apice della devozione. La Festa della Bruna racchiude al suo interno devozione, storia, tradizione e molto altro. La festa in onore di Maria SS. della Bruna ha origini antichissime e risale, probabilmente, al X secolo. Ufficialmente la festa della Bruna si svolge dal 1389, dopo che Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, aveva istituito il giorno 2 luglio la festa della Visitazione; da quella data in poi i festeggiamenti in onore della Madonna furono effettuati in coincidenza con il giorno della festa della Visitazione.
La festa ha inizio all'alba del 2 luglio, con la messa solenne in cattedrale, seguita dalla cosiddetta "processione dei pastori" che, annunciata dai fuochi pirotecnici, porta per le vie principali della città, il quadro della Madonna della Bruna, che si narra sia stato trovato sotto un albero proprio da alcuni pastori. A mezzogiorno prende avvio la seconda processione: quella in cui è la statua della Madonna, guidata dalle autorità religiose e civili e scortata dai "Cavalieri della Bruna", ad essere lentamente condotta dalla Cattedrale verso la periferia della città, precisamente nella chiesa del quartiere popolare di Piccianello.

Nel tardo pomeriggio, dopo la messa, la statua viene collocata nella "torretta" a poppa del Carro trionfale di cartapesta. Incomincia così, all'imbrunire, la lenta processione di ritorno verso il centro della città. Una volta giunto sulla piccola piazza antistante la cattedrale, al Carro si fanno compiere tre giri, e solo successivamente la statua, accompagnata dalla Curia Arcivescovile, viene deposta nella Cattedrale. A questo punto il Carro, ormai privo della sacra immagine e scortato da cavalieri montanti cavalli bardati di fiori di carta e velluto, ma recentemente anche da agenti delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa, inizia a guadagnare la strada verso Piazza Vittorio Veneto, dov'è radunata una gran folla in attesa di assistere allo "strazzo": l'assalto e la distruzione dello stesso carro, frutto di un lavoro artigianale durato molti mesi. Dopo lo "strazzo" la festa si conclude a tarda notte con i fuochi pirotecnici.

Che cos'è lo "strazzo". Dopo ore di lenta ed estenuante processione, la tensione a lungo accumulata si riversa con forza estrema nel rito finale dello "strazzo": la festa della "Bruna" non è concepibile senza quest'atto finale. Protagonisti del rito collettivo, al quale tutti i materani sentono l'obbligo di assistere, sono soprattutto i giovani della città. In pochi minuti il carro viene totalmente spogliato delle sue componenti più preziose o cariche di significato religioso. La comunità distrugge per vedere rinascere ciò che è diventato un simbolo e i trofei di cartapesta, portati a casa o nei luoghi di lavoro, costituiranno un segno di benedizione e felice auspicio per la vita di ognuno per il resto dell'anno. Vale comunque la pena segnalare, con riguardo alla distruzione del carro, come fra il '400 e il '500 fosse comune la pratica del mettere a sacco baldacchini, carri e apparati nel corso di cerimonie ufficiali.

l giorno che segue la festa è più faticoso del normale, la città fatica a riprendersi dopo la confusione festosa dei giorni precedenti. Sono ancora vive negli occhi dei materani le scene dell'assalto al Carro Trionfale, un'opera d'arte destinata ad avere vita breve, seppur gloriosa. L'Ottava è l'ultimo atto della festa della Bruna. La Santa Messa precede la processione della Madonna della Bruna, detta la "Paurosa", per le vie del centro, con il vescovo e tutte le autorità ecclesiastiche accompagnate dai Cavalieri della Bruna a piedi. La Madonna viene riportata in Cattedrale e subito dopo, alle 22 circa, si da il via all'ultimo spettacolo pirotecnico che chiude l'Ottava della festa della Bruna.