Il Consiglio nazionale delle ricerche mette radici a Matera

Presso il polo di San Rocco un centro che coinvolge quattro dipartimenti

giovedì 13 febbraio 2020 17.40
Dipartimento di ingegneria Ict e tecnologie per l'energia e i trasporti (Diitet); Dipartimento di scienze umane patrimonio culturale (Dsu); Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia (Dstfm) e Dipartimento di Scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente (Dstta). Sono questi i quattro dipartimenti del Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che interagiranno nel primo centro dipartimentale che l'ente ha deciso di insediare proprio nella città dei Sassi.

Lo scopo della iniziativa si racchiude nella volontà- spiegano dal Cnr- "di dare un forte impulso ad azioni di sviluppo scientifico e di sostegno al territorio, lavorando in forte sinergia con tutte le istituzioni coinvolte".

A dirigere il centro sarà Gelsomina Pappalardo, coadiuvata da delegati dei direttori dei dipartimenti coinvolti. Il loro compito sarà quello di organizzare e gestire il centro e i diversi progetti già attivati presso la struttura, valorizzando e promuovendo le collaborazioni del Cnr sul territorio.

La scelta di Matera non è casuale. Infatti- spiega il Presidente del Cnr, Massimo Inguscio- Matera è un luogo importante, e per certi aspetti unico, dove portare le proprie competenze scientifiche e tecnologiche, mettendole al servizio di un progetto di innovazione della città basato sulle tecnologie emergenti (IoT, 5G, Blockchain, Robotica e AI - intelligenza artificiale) e sulle loro applicazioni che contribuisce a rendere Matera un esempio straordinario di storia e innovazione".

E che Matera, oltre che al passato guardi anche al futuro e alle nuove tecnologie non è una novità, se si considera la digital Hub di San Rocco e le sperimentazioni come la Casa delle Tecnologie Emergenti. Quest'ultima considerata la nuova frontiera dell'impegno del Cnr a Matera, con "l'elaborazione di un gemello digitale della città, la creazione di un laboratorio per lo sviluppo di tecnologie quantistiche per la sicurezza in sistemi Blockchain, il supporto alla creazione di una industria creativa sul territorio fortemente orientata alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale coniugato con le moderne tecnologie digitali"- sottolineano dal Cnr.

Insomma, l'accordo stipulato tra l'ente e il comune di Matera sta dando i suoi frutti. Un accordo nato dalla volontà di modificare e diversificare l'economia del territorio, puntando sull'innovazione, sulla promozione delle conoscenze, sul trasferimento tecnologico. Non solo, ma l'intesa siglata nel 2018 tra Cnr e amministrazione comunale prevede anche, oltre alle iniziative di divulgazione scientifica, "lo sviluppo di nuove forme per il controllo della accessibilità urbana, sul monitoraggio ambientale in relazione al bacino idrico del torrente Gravina e delle problematiche ad esso connesse".

Dunque la presenza del Centro interdipartimentale nella città dei Sassi deve rappresentare un vero orgoglio per i materani, così come rimarcato dal sindaco Raffaello De Ruggieri. Una decisione che - ha sottolineato il primo cittadino- " dà lustro e accresce il ruolo della città nel settore dell'innovazione tecnologica. Ringrazio il Presidente Inguscio per aver riconosciuto questa significativa e specifica missione della città".