Ila Laterizi, la risposta del borgo Venusio a Berlinguer

"Non ha tenuto conto del protocollo firmato a luglio"

mercoledì 1 ottobre 2014 12.11
A cura di Marco Delli Noci
Dopo le dichiarazioni dell'assessore all'ambiente della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer, in merito al divieto imposto dalla Regione all'azienda Ila Laterizi di bruciare il petcoke, è insorto il presidio del borgo Venusio dove ha sede l'azienda.

Il presidio del borgo ricorda a Berlinguer che nelle sue dichiarazioni non ha considerato un protocollo che è stato stipulato a luglio: "Il 21 luglio, tra squilli di trombe e fanfare, il sindaco Adduce con il fido vicesindaco Cappella, il presidente Pittella e vari rappresentanti dell'Arpab, della Provincia di Matera e la proprietà della Ila Valdadige firmavano a Potenza un protocollo farlocco incredibilmente 'improntato alla lealtà reciproca' che prevede espressamente (pag.7 art.12) che 'i forni di cottura saranno alimentati a pet coke combinato con metano'. E dunque "risulta strano che l'Assessore Berlinguer, che pare sinceramente attento ai problemi ambientali della martoriata Basilicata, non fosse a conoscenza di questo scellerato protocollo di luglio".

E prosegue denunciando un certo servilismo dell'amministrazione comunale materana che dovrebbe interessarsi alla questione: "Considerando il comportamento che i rappresentanti comunali materani hanno mantenuto in questa assurda vicenda, è chiaro il servilismo dell'attuale amministrazione agli interessi dei potentati economici a dispetto della salute pubblica".

Infine il presidio si chiede qual è la verità che ruota alla vicenda e rivolge un appello a Berlinguer: "Se realmente le parole dell'Assessore Berlinguer sono sincere e non mera propaganda, faccia revocare in modo chiaro e definitivo ai dirigenti ed agli uffici del suo assessorato, l'Autorizzazione Integrata Ambientale per quanto alla possibilità di bruciare Pet Coke. Metta fine in modo inequivocabile a questa angoscia che attanaglia centinaia di persone che temono per la loro salute e quella dei loro figli".

L'impianto è tutt'ora fermo e si aspettano ulteriori sviluppi soprattutto per i cittadini che sono i diretti interessati dell'annosa vicenda.