Matera città universitaria

Incontro tra il rettore dell’Unibas Mancini e il sindaco Bennardi

lunedì 16 novembre 2020 10.38
Mettere in campo tutto il peso del sostegno istituzionale e tutti i possibili investimenti per far si che Matera diventi un centro di attrazione per gli studenti ed un polo dal punto di vista universitario. Questo il fulcro del meeting che il sindaco di Matera Domenico Bennardi ha tenuto con il rettore dell'Università della Basilicata Marcello Mancini. Un incontro cui hanno preso parte anche l'assessore Raffaele Tantone, il direttore del Dipartimento di Scienze Umane, Aldo Corcella, il professor Ferdinando Mirizzi, il direttore generale dell'ateneo Giuseppe Romaniello e il dirigente Pierluigi Labella.

Nel corso dell'incontro sono emerse le potenzialità del polo universitario di Matera: potenzialità ancora non pienamente espresse. Il sindaco Bennardi, ha sottolineato come, per fare di Matera una città universitaria, occorrerebbe fare sistema con gli altri presidi culturali già insediati o che stanno per essere realizzati nella città dei Sassi: dal villaggio digitale di San Rocco, alla casa delle tecnologie emergenti; dal centro di geodesia spaziale, al nuovo progetto Piazza Wi Fi Italia; proseguendo con la scuola di restauro e il centro sperimentale di cinematografia, ma anche con il conservatorio musicale.

Insomma – ha evidenziato il primo cittadino- "si tratta di straordinarie risorse per costruire occasioni qualificate di lavoro, specie nell'industria culturale e creativa, dove è particolarmente importante un efficace e rapido trasferimento di conoscenze tra chi le crea e chi le utilizza". Città universitaria che, dunque, crea un continuum economico più di quanto non faccia il turismo. Infatti, afferma Bennardi "la capacità di attrarre studenti non è solo cruciale per il polo universitario, ma costruisce una formula di abitabilità più di quanto non lo sia il turismo, in grado di rivitalizzare le città, come già avviene, ad esempio, per Perugia, L'Aquila, Trento".

Concetti condivisi dal rettore Mancini, apparso sulla stessa lunghezza d'onda del primo cittadino, dichiarandosi disposto ad una proficua collaborazione affinché "l'università entri nel modo più ampio ed esteso nel tessuto cittadino", a condizione però che si migliorino i servizi offerti agli studenti, garantendo una maggiore assistenza in modo da poter consentire un arricchimento della loro esperienza ed una valorizzazione delle particolarità del territorio.