Murgia Timone, la protesta di Matera Civica

Il consigliere Pasquale Doria spiega le ragioni che lo hanno spinto ad abbandonare l’aula consiliare

giovedì 21 aprile 2022 10.45
Pubblichiamo il comunicato stampa del conisgliere comunale del movimento Matera Civica, Pasquale Doria, nel quale spiega le motivazioni che lo hanno indotto a lasciare l'aula consiliare nel corso dell'ultimo consiglio comunale durante la discussione sulle chiese rupestri di Murgia Timone


"Disagio. Non superabile.
E' la ragione per la quale ho abbandonato l'aula durante l'ultimo Consiglio comunale, ma non prima di avere annunciato il voto contrario ai cinque punti all'ordine del giorno, dichiarazione che spero sia stata messa a verbale. Disagio provocato dalle parole spese dal Sindaco sulle sette chiese rupestri presenti a Murgia Timone - nella zona A, bisognerebbe aggiungere, dove la normativa del Parco non prevedeva una serie d'interventi che, invece, sono stati ugualmente eseguiti. Chi doveva controllare?

Il sindaco afferma che "il cantiere è stato recentemente consegnato". Non è vero. Il dirigente comunale dei lavori pubblici ha firmato la consegna dei lavori lo scorso giugno, quasi un anno fa, ma senza che esistesse lo straccio di un Piano di gestione. Piano che è propedeutico alla corretta fruizione di Murgia Timone, dove sono state spese non poche risorse con il magro risultato di vedere rovinati scienza e capitale. Soldi spesi male e paesaggio che non è più lo stesso di prima, è del tutto mutato, in alcuni casi irriconoscibile.

Il sindaco ha anche ricordato che "la preoccupazione di molti, associazioni, diversi consiglieri comunali di opposizione era quella della revisione, se non del ripristino dei luoghi, qualcuno auspicava non solo di ritardare la consegna dei lavori ma addirittura di rifiutarla. Richieste legittime ma che pesano come macigni oggi sul cronoprogramma generale che prevedono la valorizzazione e gestione di un'area quella di Murgia Timone dall'altissimo potenziale attrattivo". Magari fossero stati fermati in tempo i lavori. Non è stato così ed è, meglio ripeterlo, sono stati consegnati lo scorso giugno. Le richieste di cui si parla - di un approfondimento sulle opere svolte a Murgia Timone – sono entrate nel dibattito, consiliare. Di più, sono diventate la base per l'approdo condiviso alla formazione di una Commissione speciale che si è occupata degli interventi eseguiti sull'altopiano murgico prospiciente la città.

A maggio la decisione di formare la Commissione, seguita in una seduta successiva, nell'individuazione di sei componenti di altrettante forze politiche di maggioranza e di opposizione, quali componenti della Commissione speciale, cioè, a tempo. All'inizio di giungo scorso è stata costituita la presidenza della Commissione, quindi, una volta individuata la segreteria, sono state definite le linee guida dei lavori partiti immediatamente dopo. Sono andati avanti fino a luglio, con le audizioni programmate, tutte registrate e successivamente sbobinate, prima di essere messe a verbale. Ad agosto questo servizio, come anche gli uffici comunali, si sono fermati. I lavori sono subito ripresi a settembre e si sono chiusi il giorno 8 dello stesso mese, a conclusione dell'audizione, in qualità di osservatore esterno, del noto urbanista Pier Luigi Cervellati.

I lavori sono stati licenziati all'unanimità della Commissione. La fase successiva, non dipendeva più dalla Commissione, ovvero la seduta del Consiglio comunale che, dopo una lunga attesa, una volta convocato, si è concluso allo stesso modo, ovvero con il voto unanime circa il lavoro svolto dalla Commissione. Un impegno di non poco conto, basta andare a consultare gli atti e la mole dei documenti che sono stai messi a disposizione non dalla struttura, ma da alcuni volenterosi consiglieri comunali, a spese proprie, costo delle fotocopie comprese.

E' il sindaco, che in campagna elettorale, sottoscrisse un documento, unitamente al chi scrive, per fermare in autotutela i lavori. Una volta eletto, ha cambiato idea, nonostante alcuni tecnici, in primis architetti, abbiano fatto notare che i lavori si potevano fermare in autotutela. Quindi, i lavori non si sono fermati. Sono stati invece consegnati al Comune lo scorso giugno e non si vede come possa aver pesato il giudizio dei consiglieri di opposizione su un'area in cui già a ottobre del 2020 la maggioranza aveva deciso di chiudere il Centro di educazione ambientale, ancora oggi inattivo e in attesa di un bando che non c'è.

Pregiudizievole e il parere secondo cui su questi ed altri ritardi pesano come macigni, nonostante la legittima attività dei consiglieri di opposizione. Ma è un gioco, quello dello scarica barile, che non funziona. Come anticipato, ha provocato solamente e imbarazzo nei confronti di chi ha lavorato alacremente e lealmente per gli interessi superiori della città, non anteponendo mai a questi la propria persona. Non vedo perché gli operatori turistici non debbano conoscere come sono andate davvero le cose.

Diventa comunque difficile, in queste condizioni, lavorare in aula.
Dopo aver dichiarato, simmetricamente ai pregiudizi espressi dal Sindaco il mio voto contrario ai cinque punti all'ordine del giorno, per quel dissenso che è prerogativa della libera opinione dei consiglieri di opposizione, disapprovando anche una serie di temi presenti nel piano annuale e triennale delle opere pubbliche, ho deciso che non era più il caso di vivere un inutile disagio che non intende consentire forme dialogiche costruttive per il bene superiore della comunità".