Oggi, tre anni dalla proclamazione di Matera a Capitale europea della Cultura per il 2019

Dura la nota di Antonella Prete per la quale il tempo passa e la città resta sempre la stessa

martedì 17 ottobre 2017 9.45
E' ancora impresso nelle menti e nei cuori dei materani il ricordo di quegli attimi che sembravano eterni in attesa che venisse svelato il nome della città che sarebbe divenuta Capitale europea della Cultura per il 2019. Non appena il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini pronunciò il nome di "Matera", al lungo ed ansioso silenzio seguì una gioiosa festa, tra lacrime di commozione, abbracci e sorrisi.

Da allora son passati tre anni. Se si pensa che la meta è sempre più vicina, la felicità dei ricordi lascia il posto al timore. Timore di non essere pronti in tempo. Di questo avviso è l'avvocato Antonella Prete che commenta: "Guardo il video della proclamazione e rivivo in quegli abbracci un forte senso d'orgoglio e di appartenenza. Tre anni eppure sembra che sia trascorso appena un giorno! Prospettive entusiasmanti ci hanno accompagnati nella proposta di cambiamento con l'obiettivo di proiettare la città in autorevoli contesti, nazionali ed internazionali, ed invece oggi ci troviamo di fronte ad una realtà non all'altezza di quella ambizione. Abbiamo assistito a conferenze stampa con annunci roboanti sulla disponibilità di centinaia di milioni di euro per cambiare Matera e trasformarla in una città europea ed invece - ricorda la Prete - gli unici cantieri aperti sono quelli finanziati con le risorse dei fondi di Sviluppo e Coesione 2007/2013 per la realizzazione degli attrattori programmati quando io stessa ricoprivo l'incarico di amministratore con delega ai lavori pubblici e denominati Cantiere Matera. Nessun altro cantiere è stato ancora aperto, la disponibilità economica è ridotta a soli 22 di milioni di euro e il Governo ha pensato bene di dotare la città, Capitale europea della Cultura nel 2019, di un "osservatore'' che ne segua ogni passaggio amministrativo, che ne sorvegli le azioni per dimostrare, infine, nell'affannoso tentativo di evitare la perdita dei finanziamenti".

E ancora: "Leggo orgoglio e felicità degli amministratori nel riportare le statistiche che vedono la città in testa alle classifiche del verde e ricordo che la sistemazione e fruizione di giardini e parchi urbani, da Piccianello ai Cappuccini passando da rione Pini, dal Castello alla Villa comunale giungendo fino all'area delle Cave, riviene dal Bando delle periferie e dal finanziamento ottenuto per la riqualificazione delle periferie e dei quartieri per il quale insieme agli ottimi ingegneri abbiamo lavorato gomito a gomito insistendo affinché almeno 5 milioni di euro fossero destinati proprio alla riqualificazione degli spazi verdi. La città è ferma da oltre un anno e l'unico impegno sembra essere quello di accontentare chiunque, neanche il pastrocchio dell'ingresso del PD nella maggioranza, con beneplacito degli ex compagni di schieramento, - conclude - è stato sufficiente".