Sanità regionale, approvate le linee guida sulla procreazione assistita

La Basilicata si adegua dopo un lungo ritardo

venerdì 10 novembre 2023
Dopo un lungo periodo di vuoto assistenziale, anche la Basilicata ha definito le regole sanitarie per le modalità di accesso e di erogazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Era da tempo che avrebbe dovuto adeguarsi ma soltanto con una delibera dell'altro ieri sono state disposizioni in materia.

Si potrà accedere alle tecniche di Pma, con oneri a carico del Servizio sanitario regionale, a partire dal 1° gennaio 2024. Il documento approvato stabilisce che alle coppie in cui la donna non abbia ancora compiuto il 46° anno di età al momento dell'esecuzione del prelievo ovocitario, ma abbia eseguito più di 6 cicli con oneri a carico del Servizio sanitario nazionale, possono essere erogate le prestazioni ambulatoriali ricomprese nel Pac (Pacchetto ambulatoriale complesso) Pma omologa, con oneri a carico della coppia applicando le tariffe vigenti. Inoltre si stabilisce che alle coppie, in cui la donna abbia compiuto il 46° anno di età e non abbia ancora compiuto il 50° anno di età al momento di inizio del trattamento, possono essere erogate le prestazioni ambulatoriali ricomprese nel Pac Pma eterologa, con oneri a carico della coppia applicando le tariffe vigenti.

"Da oggi anche la Basilicata possiede uno strumento di governance sulla Pma, in linea con tutte le altre regioni d'Italia e aggiornato secondo i criteri stabiliti dai nuovi Lea", ha commentato l'assessore alle politiche per la salute Francesco Fanelli. Parole che confermano che la Basilicata era rimasta indietro e finalmente si è adeguata.

''Si tratta di una novità importante per la nostra regione poiché andiamo a regolamentare e a migliorare l'offerta disponibile - ha aggiunto Fanelli - in questo delicato settore, anche attraverso la definizione di nuovi Pac che consentiranno una gestione specifica delle prestazioni''. Quindi ''un ulteriore tassello che aggiungiamo per garantire alle famiglie e alle donne il diritto alla procreazione'', per il quale ''le nuove frontiere della ricerca vanno sostenute in servizio alla vita e si conferma la volontà politica di creare sinergie per fare rete con il fine di innalzare la qualità delle cure e in generale, per sostenere la genitorialità e le nascite in Basilicata''.