Scorie nucleari, Stefàno e Introna alzano la voce contro il governo

A Gravina consiglio comunale monotematico allargato alle comunità dell’Alta Murgia. Domani assemblea dei movimenti apulo- lucani.

venerdì 26 giugno 2015 16.16
2.500 adesioni in poche ore per impedire la realizzazione di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi tra Altamura e Matera. Sono questi i numeri della petizione on line avviata da alcuni cittadini sul portale Firmiamo.it per dire "No alle scorie nucleari tra Altamura e Matera". Un'iniziativa in linea con le tante voci istituzionali e non che si sono levate in questi giorni per dire no al progetto della Sogein. Agli onorevoli Dario Ginefra e Lilliana Ventricelli si sono uniti il consiglio della Regione Basilicata e i tre sindaci del territorio pronti a fare fronte comune per scongiurare l'ipotesi di vedere realizzato entro il 2024 un deposito di scorie radioattive.

Voci a cui si è recentemente unito il quasi ex presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, per dire che "La Puglia non è la discarica dell'Italia, tantomeno Altamura e l'Alta Murgia" prima di ricordare la moratoria nucleare condivisa fin dal 4 dicembre 2009 dall'intero parlamento pugliese, con la legge regionale approvata all'unanimità, che "preclude l'installazione in Puglia di centrali nucleari e depositi di rifiuti radioattivi".
"Facciamo già fatica a mantenere ecocompatibili produzioni così impegnative – continua Introna - se poi vogliono trattare il territorio pugliese da discarica l'ingiustizia è completa: la Terronia va bene al Nord solo per qualche giorno di vacanza, per il resto può diventare l'immondezzaio del Paese. Ma la Puglia non ci sta: l'ISPRA, Palazzo Chigi e il Parlamento nazionale sono avvertiti".
E a proposito di avvertimenti è dei giorni scorsi una lettera inviata dal senatore Dario Stefàno, presidente della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, al ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti.
Stefàno, coinvolto dai rappresentati di Altamura Bene Comune, Enzo Colonna e Rosa Melodia, ha immediatamente interpellato il ministro ricordando a Galletti la vocazione culturale, agricola e si spera turistica della Puglia.
"Di fronte alla opzione di presentare un atto di sindacato ispettivo sulla questione, ho preferito superare questo passaggio formale scegliendo di scrivere queste poche righe per dare spazio a cosa sia la Puglia e cosa vorrebbe continuare ad essere la Puglia" scrive Stefàno ricordando lo sviluppo culturale e tecnologico registrato nel territorio pugliese in questi ultimi anni.

"Un tesoro e una vera e propria eredità messa a rischio dai continui indirizzi politici e dalle politiche nazionali che sembrano contravvenire al rispetto delle vocazioni territoriali, alla loro tutela e salvaguardia. Pensare di scaricare su questo territorio anche il deposito nazionale di storie nucleari mi sembra ingiusto e indebito" conclude il senatore invitando il ministro a condividere le sue ragioni e a scongiurare che sia la Puglia la regione su cui far ricadere la mannaia nucleare.
Intanto continua la mobilitazione sul territorio.

L'amministrazione comunale di Gravina ha annunciato la convocazione di un consiglio comunale monotematico in cui saranno coinvolte le comunità di Gravina, Altamura e Matera anche se si spera di poter allargare l'assise all'intera città metropolitana.
In attesa della data ufficiale, domani, sabato 27 giugno a partire dalle 17,30 presso al Masseria Martucci, è prevista un'assemblea pubblica indetta da Altamura Bene comune e dal centro Studi Torre di Nebbia, e allargata a tutti i movimenti apulo-lucano, per discutere delle iniziative da intraprendere in vista dell'individuazione del Sito nazionale per lo stoccaggio di scorie nucleari.