Una nuova discarica a La Martella?

Avviato l'iter amministrativo. 16 consiglieri comunali presentano una mozione di protesta

mercoledì 14 gennaio 2015 9.17
A cura di Vittoria Scasciamacchia
In arrivo una nuova discarica a La Martella? Parrebbe proprio di sì, ma i consiglieri comunali non ci stanno e sono decisi a far fare un passo indietro alle amministrazioni locali, Provincia e Regione in primis. Sedici i componenti della massima assise cittadina, in rappresentanza di tutte le forze politiche, che hanno firmato la mozione presentata il 9 Gennaio 2015 al presidente del consiglio comunale di Matera, Brunella Massenzio. Un ordine del giorno per dire no ad un nuovo impianto di compostaggio della capacità di 40.000 tonnellata anno, da ubicarsi nella zona industriale di La Martella.

"Siamo venuti a conoscenza che con delibera della giunta regionale n. 808 del 27 del giugno 2014 - scrive il consigliere Enzo Massari (PD) in una nota - la regione Basilicata, in deroga al Piano Regionale Rifiuti sulla base dell'art.25 delle legge regionale n.17/2011, ha approvato la "indispensabilità", vista l'emergenza che dura da anni, di una serie di impianti di trattamento di rifiuti solidi urbani, proposti da privati, tra cui un impianto di compostaggio della capacità di 40.000 tonnellate annue presso un opificio nella zona industriale de La Martella".

Un progetto che, a quanto pare, ha già visto "l'avvio dell'iter tecnico-amministrativo che prevede la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale propedeutica al rilascio della relativa autorizzazione per l'esercizio (A.I.A.) grazie al parere favorevole ricevuto dalla Provincia nel mese di Maggio 2014".

"Fermo restando la legittimità e validità imprenditoriale della proposta presentata dall'impresa Alsun srl di Altamura", i consiglieri comunali si interrogano sul motivo per cui regione e provincia abbiano preso una tale decisione in barba a quanto precedentemente stabilito, di concerto, dalle amministrazioni locali ai vari livelli. Il 3 Settembre 2010, infatti, comune di Matera, provincia e regione Basilicata, oltre all'Ato rifiuti, hanno sottoscritto un'intesa istituzionale tra le cui finalità vi era quella di individuare il percorso più rapido per la delocalizzazione dell'impianto di compostaggio già esistente, ubicato nei pressi del borgo La Martella, per risolvere definitivamente le problematiche di convivenza tra tale tipologia d'impianto ed i residenti del vicino Borgo.

Anche il consiglio comunale di Matera aveva deliberato a favore di una delocalizzazione della discarica sia nel 2006 che il 29 Ottobre 2010. In particolare, quest'ultimo documento riportava la seguente dicitura: "Nel riconfermare l'impegno già preso nella seduta del 27 dicembre 2006, circa la chiusura definitiva dell'impianto di compostaggio e smaltimento dei RSU ubicato nei pressi del borgo La Martella, il consiglio comunale impegna il sindaco a definire, con le parti istituzionali dell'intesa del 3 settembre 2010, gli strumenti di programmazione all'interno dei quali si sancisca la delocalizzazione dell'impiantistica presente al borgo La Martella" . Nella stessa delibera si invitava, inoltre, il sindaco a "sollecitare il presidente, la giunta e l'intero consiglio provinciale, stante la particolare e grave situazione della discarica di Matera, ad individuare l'area dove ubicare il nuovo impianto anche a stralcio del quadro complessivo provinciale".

"La giunta regionale e la provincia di Matera, senza tener conto dei citati atti istituzionali - continua la nota - e nel disprezzo delle istanze di questi anni dei residenti e di coloro che lavorano al borgo La Martella, che da anni con senso di responsabilità si sono sorbiti le problematiche della discarica ed il vecchio impianto di compostaggio, decidono di andare ad ubicare un nuovo impianto, che tra l'altro ha una capacità di 40mila tonnellate, ovvero ben oltre il fabbisogno provinciale (attualmente 10.000 tonnellate/anno), proprio in prossimità del borgo! Tutto ciò sapendo che, inevitabilmente, questo mega impianto provocherà emissioni maleodoranti, per la natura dei rifiuti trattati, a danno della qualità della vita dei residenti".

Pertanto, "come consiglieri - conclude la nota di Massari - chiediamo al sindaco ed alla giunta di "richiamare" la regione e la provincia di Matera al rispetto degli impegni istituzionali sottoscritti e di esprimere parere contrario sul progetto".