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Territorio

Chiazze marroni nel Pertusillo, indagini Arpab

La vicenda arriva in Europa e cresce la preoccupazione in Puglia

"Stiamo effettuando monitoraggi che ci vengono richiesti sia dai sindaci che dalle altre autorità. I risultati delle analisi dei campionamenti chiesti dai sindaci sull'invaso del Pertusillo saranno pronti nel giro di 10- 15 giorni e a quel punto potremo accertare se c'è stata contaminazione e dire una parola più chiara".

Ostenta tranquillità e prudenza il direttore generale dell'Arpa Basilicata, Edmondo Iannicelli, a margine dell'incontro di martedì con i dieci sindaci dell'Alta Val d'Agri allarmati dalla inquietante presenza di macchie marroni nell'invaso del Pertusillo dopo la fuoriuscita di idrocarburi dal Cova. La presunta presenza di idrocarburi in alcuni pozzetti dell'area stanno creando allarme e preoccupazione nei comuni confinanti con la diga ma anche in Puglia visto che il Pertusillo è l'invaso che alimentata l'acquedotto pugliese e finisce direttamente nelle nostre case.
Da Acquedotto pugliese, tuttavia arrivano nuove rassicurazioni sottolineando come l'azienda stia seguendo con la massima attenzione la vicenda, ma ribadendo che non ci siano problemi né allarmi per l'acqua nella regione.
Eppure da più parti è forte la preoccupazione.

In Basilicata l'eurodeputato Piernicola Pedicini si è rivolto direttamente alla Commissione Europea per denunciare la presenza di petrolio nel lago del Pertusillo.
"Si tratta di un disastro enorme che temevo potesse accadere ed è successo. L'allarme lo avevo lanciato più volte e con tutti i mezzi, ma la Regione Basilicata, il governo italiano e la Ue hanno sempre ignorato le denunce presentate" scrive l'eurodeputato cinque stelle chiedendo anche l'intervento della magistratura oltre che degli enti governativi.
"E' singolare che proprio oggi si sia saputo che la Provincia di Potenza abbia comminato una multa di 800 mila euro all'Arpab perché a ottobre del 2013, al termine di analisi in una contrada di Montemurro, dove ci sono i pozzi di reiniezione di scarti petroliferi, pur avendo rilevato tracce di idrocarburi nelle falde acquifere superiori a quelle previste dal tetto indicato dalla legge, l'organismo del controllo ambientale della Regione Basilicata non avrebbe comunicato lo sforamento della soglia di sicurezza. Da quanto si è appreso, la Provincia di Potenza, responsabile del procedimento, a distanza di tre anni è venuta in possesso dei rilievi e come previsto dalla normativa ha inflitto una multa all'Arpab di mille euro per ogni giorno di mancata comunicazione".

Di qui l'appello al governatore Pittella di interessarsi direttamente della vicenda e di dare risposte chiare sullo stato di salute dell'invaso.

La vicenda è arrivata all'attenzione del Consiglio regionale Pugliese dove il consigliere pentastellato Mario Conca ha presentato un'interrogazione urgente chiedendo per l'ennesima volta analisi approfondite sulle acque del Pertusillo.
Iniziativa medesima è stata sottoscritta anche dall'altro consigliere Enzo Colonna che ha chiesto "di acquisire in via ufficiale e di urgenza dalla Regione Basilicata informazioni sull'episodio denunciato, sulla situazione generale dell'invaso del Pertusillo e sui risultati delle analisi condotte sulla qualità delle sue acque e di conoscere se, alla luce dell'episodio denunciato, siano in corso in Puglia verifiche specifiche (o si intendano avviare) e con quali esiti sull'acqua distribuita nella rete idrica pugliese derivata dall'invaso del Pertusillo".

Un vicenda allarmante e che coinvolge ben tre Regioni, Basilicata, Puglia e Calabria. Un danno per l'ambiente ma soprattutto un rischio concreto per la salute umana che non va assolutamente sottolineato.
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