Residenti di vico Piave protestano
Residenti di vico Piave protestano
Vita di città

Vico Piave, arrivano i sostegni economici alle famiglie

200 euro mensili a persona fino a un massimo di 600, previste agevolazioni per disabili

Arrivano i tanti attesi contributi per i residenti, sfollati, di vico Piave. Dall'amministrazione comunale la decisione tanto invocata, anche con una pacifica protesta da parte delle otto famiglie sgomberate, porterà 200 euro mensili a persona, per un massimo di 600 euro a famiglia, nelle tasche dei nuclei ai quali è stata tolta l'abitazione principale.

"La Giunta comunale, su proposta del sindaco, Salvatore Adduce, e dell'assessore alle Politiche sociali, Simonetta Guarini, ha approvato una delibera con la quale si assegna un contributo a fondo perduto e senza rendicontazione a quei nuclei familiari la cui sistemazione abitativa principale è stata interessata dalle ordinanze sindacali di sgombero emesse nei giorni 11, 13 e 17 gennaio 2013 a seguito del crollo di una palazzina in Vico Piave" si legge nella nota inviata dal Palazzo di città.

"Il contributo è rivolto, in particolare, a quei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa - continua la nota - sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata o inibita all'accesso, in esecuzione di provvedimenti dell'Amministrazione comunale e che a tutt'oggi non hanno ancora potuto provvedere al reperimento di un alloggio, non avendo alternative e risorse personali disponibili. Il provvedimento prevede un sostegno di 200 euro mensili per ogni componente del nucleo familiare (così come risulta dallo stato di famiglia anagrafica alla data del crollo - 11.01.2014) abitualmente e stabilmente residente nell'abitazione, e comunque fino ad un massimo di euro 600,00 mensili per ciascun nucleo familiare".

Ci sono anche delle varianti, in relazione alla composizione del nucleo familiare interessato. "Ove si tratti di un nucleo familiare composto da una sola persona, il contributo sarà di 300 euro mensili. Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone portatrici di handicap, ovvero disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67 per cento, è concesso un contributo aggiuntivo di euro 200 mensili, anche oltre il predetto limite massimo di euro 600,00 mensili".

Come preannunciato, il limite massimo del sostegno economico è di 6 mesi, a decorrere dalle date indicate nei provvedimenti di sgombero, fatto salvo l'eventuale anticipato ripristino delle condizioni di riutilizzabilità degli alloggi e di rientro nelle abitazioni.

"Di fronte a questo tragico evento che ha profondamente colpito tutta la città, il Comune di Matera - afferma il sindaco, Salvatore Adduce - è sempre stato presente e sin dai primissimi momenti ha assicurato il proprio sostegno alle persone dolorosamente coinvolte. In particolare, il personale tecnico e quello addetto alle Politiche sociali si è da subito messo a disposizione per assicurare ogni genere di conforto, a partire dalla disponibilità di un alloggio nelle strutture ricettive individuate. Con questo provvedimento aggiungiamo un altro importantissimo tassello alle iniziative realizzate".

In periodo di austerity non era facile trovare le somme, e si spera nell'aiuto della Regione. "Abbiamo reperito parte delle somme necessarie nel magro bilancio comunale - continua Adduce - Contiamo tuttavia nel sostegno della Regione Basilicata che attraverso il Presidente Pittella e tanti consiglieri regionali, ci ha assicurato attenzione e disponibilità. In considerazione della necessità di definire un percorso rispettoso delle procedure, abbiamo fatto riferimento alle norme nazionali che regolano gli interventi di emergenza - a seguito di eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti - Legge numero 225 del 24 febbraio 1992: istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile. In questo modo l'amministrazione Comunale di Matera conferma la sua scelta di mettere al primo poste le persone, i cittadini".
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