Appelli al ministro Speranza per l'ospedale

L’On. Rospi e Matera Civica sollecitano intervento

mercoledì 2 dicembre 2020
La questione del riordino ospedaliero voluto dai vertici del governo Regionale della Basilicata, che rappresenterebbe un ridimensionamento dell'ospedale Madonna delle Grazie di Matera, sta letteralmente infuocando il dibattito politico nella città dei Sassi. Numerosi gli interventi e gli appelli alla Regione a fare un passo indietro e rivedere i propri programmi. Non ultime le dichiarazioni del parlamentare Gianluca Rospi e del movimento politico Matera Civica, che ripongono le proprie speranze, manco a dirlo, nel lucano Ministro della Salute Roberto Speranza.

Il parlamentare di Popolo Protagonista chiede al ministro di trovare un accordo con la regione perché – sostiene Rospi- "in questo periodo di forte emergenza sanitaria, dobbiamo essere responsabili per cercare soluzioni che possano aiutare l'intera comunità materana a contrastare con efficacia l'avanzare della diffusione del Coronavirus e ridimensionare questo ospedale avrebbe il risultato opposto".

Obiettivo che si raggiunge- continua l'esponente di PP- solo mantenendo "la completa funzionalità di tutti i reparti del presidio ospedaliero, evitando anche una diminuzione del personale impiegato in funzioni di coordinamento e di organizzazione".

"Non è dunque il momento delle polemiche, ma occorre invece essere compatti per impedire che alcuni presidi ospedalieri possano essere ridimensionati o trasferiti altrove. La priorità è salvare ciò che è un diritto per tutti: curare e salvaguardare la salute"- ha concluso il parlamentare.

Dello stesso avviso gli esponenti del movimento politico Matera Civica che hanno invitato il titolare del dicastero alla Sanità a "rivedere il Decreto ministeriale 70 che sta lentamente destrutturando la sanità sui nostri territori". Al Ministro Speranza, Matera Civica chiede di "ripensare questo sistema aziendale, giacché la salute è diritto unanime e non contempla riforme che tendano a privilegiare aree o porzioni di aree rispetto a quelle marginali o periferiche".