Biblioteca provinciale, Amabili Confini: “La storia di ripete”

Appello alla mobilitazione lanciato dall’associazione per evitare la chiusura della Biblioteca Stigliani

giovedì 27 gennaio 2022 10.11
Segnale di allarme e appello alla mobilitazione da parte dell'associazione Culturale "Amabili Confini" che chiama a difendere l'esistenza di un presidio culturale come la biblioteca provinciale "Tommaso Stigliani", che rischia nuovamente la chiusura per tagli ai fondi.

"La storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa" - scrivono dall'associazione, citando Karl Marx. E il riferimento è a quanto avvenuto nel 2017, alla "tragedia" (ovvero la chiusura) scongiurata solo grazie all'attivismo del movimento "Studenti "21", che scesero in piazza per manifestare a gran voce il proprio dissenso circa la chiusura della "Stigliani". In quella circostanza tutta la città si unì nell'indignazione verso il disinteresse manifestato dalle istituzioni nei confronti di un presidio culturale fondamentale per l'intera comunità.

"Ora, invece, va in scena la farsa!"- affermano amaramente dal sodalizio culturale. Infatti, "si ignorano le ragioni che hanno indotto alcuni esponenti di un'istituzione, che dovrebbe rappresentare i cittadini lucani e tutelare il bene della collettività, a prendere la scellerata decisione di tagliare una buona parte dei fondi destinati alla Biblioteca provinciale "T. Stigliani".
Secondo quanto affermato dall'associazione i tagli riguarderebbero gran parte delle dotazioni. Infatti, su una disponibilità di 1 milione e 760 mila euro, pare che 1 milione e 400 mila euro saranno tagliati. Un ridimensionamento deciso con una determina approvata l'ultimo giorno dello scorso anno e che- sottolineano da Amabili Confini- "provocherebbe, quasi certamente, la chiusura sine die della Biblioteca". Una scelta scellerata del governo regionale, che nel prendere la sua decisione non ha tenuto conto del "valore di un presidio culturale il cui prestigio è stato unanimemente riconosciuto e di cui Matera capitale europea della cultura - il titolo verrà assegnato a un'altra città italiana nel 2033 - non può assolutamente privarsi".

Una decisione scellerata e forse non ben ponderata da parte dell'organo di governo regionale che dovrebbe sentire il peso e "la responsabilità etica delle scelte che potrebbero ricadere sui cittadini, in primis gli studenti". Per queste ragioni- concludono da Amabili Confini- "invitiamo tutte le associazioni e i cittadini che desiderano difendere il diritto primario allo studio e alla conoscenza a far sentire la propria voce per scongiurare la possibile chiusura della Biblioteca provinciale T. Stigliani".