Dalla Basilicata continua la migrazione giovanile
I dati aggiornati dello Svimez
venerdì 28 novembre 2025
10.00
Lo Svimez, l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, ha presentato il rapporto 2025, con un'analisi della situazione sociale, economica, lavorativa.
Dal Rapporto Svimez 2025 emerge un Mezzogiorno che vive "una stagione di forti contrasti": cresce come non mai l'occupazione, soprattutto tra i giovani, ma al contempo continua l'esodo che svuota il Sud di competenze e futuro. Tra il 2021 e il 2024, quasi mezzo milione di posti di lavoro è stato creato nel Mezzogiorno, spinto da PNRR e investimenti pubblici.
Ma negli stessi anni 175mila giovani lasciano il Sud in cerca di opportunità. La "trappola del capitale umano" si rinnova: la metà di chi parte è laureato; le migrazioni dei laureati comportano per il Mezzogiorno una perdita secca di quasi 8 miliardi di euro l'anno. I giovani che restano, troppo spesso, trovano lavori poco qualificati e mal retribuiti. Con i salari reali che calano aumentano i lavoratori poveri: 1.200.000 lavoratori meridionali, la metà dei lavoratori poveri italiani, è sotto la soglia della dignità. Si evidenzia, inoltre, una emergenza sociale nel diritto alla casa.
Tra il 2021 e il 2024 il Mezzogiorno ha registrato un incremento dell'occupazione pari all'8%, contribuendo per oltre un terzo al milione e quattrocentomila nuovi occupati a livello nazionale. Il Centro-Nord ha aggiunto circa 900mila posti, il Sud quasi 500mila. Le politiche pubbliche hanno svolto un ruolo determinante: prima l'espansione degli incentivi edilizi, poi l'avvio dei cantieri PNRR hanno sostenuto valore aggiunto e occupazione nei comparti produttivi e del terziario della filiera delle costruzioni.
Cresce l'occupazione giovanile, soprattutto nel Mezzogiorno. Nel triennio 2021-2024 gli under 35 occupati sono aumentati di 461mila unità a livello nazionale, di cui 100mila nel Sud. Il tasso di occupazione giovanile cresce più al Sud (+6,4 punti), ma resta molto più basso rispetto al Centro-Nord. Nonostante il boom occupazionale, il Mezzogiorno non trattiene i giovani.
Questi i dati sulla migrazione giovanile (25-34 anni) negli anni 2022-2023-2024 per la Basilicata: 5.496 giovani hanno lasciato la regione (4.267 hanno scelto di trasferirsi nel Centro-Nord Italia e 1.229 sono emigrati all'estero).
In totale dal Sud 175.333 hanno lasciato le loro regioni per emigrare verso il Centro-Nord Italia (129.390) e verso l'estero (12.181).
Dal Rapporto Svimez 2025 emerge un Mezzogiorno che vive "una stagione di forti contrasti": cresce come non mai l'occupazione, soprattutto tra i giovani, ma al contempo continua l'esodo che svuota il Sud di competenze e futuro. Tra il 2021 e il 2024, quasi mezzo milione di posti di lavoro è stato creato nel Mezzogiorno, spinto da PNRR e investimenti pubblici.
Ma negli stessi anni 175mila giovani lasciano il Sud in cerca di opportunità. La "trappola del capitale umano" si rinnova: la metà di chi parte è laureato; le migrazioni dei laureati comportano per il Mezzogiorno una perdita secca di quasi 8 miliardi di euro l'anno. I giovani che restano, troppo spesso, trovano lavori poco qualificati e mal retribuiti. Con i salari reali che calano aumentano i lavoratori poveri: 1.200.000 lavoratori meridionali, la metà dei lavoratori poveri italiani, è sotto la soglia della dignità. Si evidenzia, inoltre, una emergenza sociale nel diritto alla casa.
Tra il 2021 e il 2024 il Mezzogiorno ha registrato un incremento dell'occupazione pari all'8%, contribuendo per oltre un terzo al milione e quattrocentomila nuovi occupati a livello nazionale. Il Centro-Nord ha aggiunto circa 900mila posti, il Sud quasi 500mila. Le politiche pubbliche hanno svolto un ruolo determinante: prima l'espansione degli incentivi edilizi, poi l'avvio dei cantieri PNRR hanno sostenuto valore aggiunto e occupazione nei comparti produttivi e del terziario della filiera delle costruzioni.
Cresce l'occupazione giovanile, soprattutto nel Mezzogiorno. Nel triennio 2021-2024 gli under 35 occupati sono aumentati di 461mila unità a livello nazionale, di cui 100mila nel Sud. Il tasso di occupazione giovanile cresce più al Sud (+6,4 punti), ma resta molto più basso rispetto al Centro-Nord. Nonostante il boom occupazionale, il Mezzogiorno non trattiene i giovani.
Questi i dati sulla migrazione giovanile (25-34 anni) negli anni 2022-2023-2024 per la Basilicata: 5.496 giovani hanno lasciato la regione (4.267 hanno scelto di trasferirsi nel Centro-Nord Italia e 1.229 sono emigrati all'estero).
In totale dal Sud 175.333 hanno lasciato le loro regioni per emigrare verso il Centro-Nord Italia (129.390) e verso l'estero (12.181).