Dati Istat sul lavoro, Vaccaro (Uil) è prudente

Il sindacalista: “Occorrono investimenti pubblici e privati nell’innovazione”

mercoledì 2 settembre 2015 10.53
A cura di Marco Delli Noci
"Prima di lasciarsi andare a commenti ottimistici, gli ultimi dati diffusi dall'Istat che registrano nel secondo trimestre 2015 un aumento degli occupati anche in Basilicata, in sintonia con il trend nazionale, vanno letti ed interpretati con attenzione e cautela". E' la considerazione del segretario regionale della Uil lucana, Carmine Vaccaro.

L'analisi del sindacalista verte su determinati parametri e raffronti: "Più che le 7mila unità di nuovi occupati nel raffronto con il secondo trimestre 2014, tenendo conto che in un anno le forze di lavoro comunque sono cresciute da 215mila (secondo trimestre 2014) a 223mila (secondo trimestre 2015), sono gli indicatori sui tassi di attività, occupazione e disoccupazione quelli più significativi ed attendibili. Il tasso di occupazione segna un ancora insoddisfacente più 2,4%, il tasso di disoccupazione appena un meno 0,2% e quello di attività un più 2,7%".

Tra l'altro, Vaccaro concentra la sua attenzione su chi è alla ricerca di un lavoro e sulla carenza di occupati nel settore dell'industria: "Attenzione inoltre all'incremento, in un anno, di 1000 persone in cerca di occupazione (31mila) per la grande maggioranza giovani. E' ancora la quota troppo bassa di occupati nell'industria (49mila su 192mila) che continua a preoccuparci, con le troppe vertenze aziendali ancora in piedi e che vanno affrontate a partire dalle prossime settimane per scongiurare il rischio di infittire l'esercito dei cassaintegrati e in mobilità".

Le proposte della Uil, per il sindacalista, sono ancora più attuali. "Occorre – conclude il segretario regionale Uil - una forte discontinuità nelle politiche regionali concentrando e finalizzando gli investimenti pubblici e privati nell'innovazione, nella produzione e nel lavoro. Questa è 'la sfida': riforme regionali incisive e coerenti, valorizzazione dei territori, impiego efficace dei fondi contestualmente ad un più partecipato ed efficace coinvolgimento del partenariato sociale".