La Martella, tra polemiche e difficoltà

Il presidente di 'Amici del borgo' interviene sulle problematiche

domenica 27 luglio 2014 09.00
A cura di Marco Delli Noci
Dopo aver letto le parole di Don Egidio Casarola, parroco di S. Vincenzo de' Paoli, e l'intervista al sindaco Adduce riguardo le problematiche che ruotano attorno a La Martella, continua la nostra inchiesta ascoltando anche le associazioni del borgo.

In proposito abbiamo intercettato il presidente di 'Amici del Borgo', Paolo Grieco, associazione di volontariato che si pone l'obiettivo di aiutare chi è in difficoltà, informare di problematiche sociali con convegni, promuovere il territorio attraverso l'organizzazione di eventi.

-Come valuta la vita del borgo? Ci sono iniziative per aggregare gli abitanti?
"A La Martella fino a pochi anni fa l'amministrazione è stata assente. Ci sono stati anni di nostra autogestione del borgo. Grazie alla coesione delle famiglie, abbiamo superato problemi logistici e di servizi che da anni mancano. Con l'avvento del quartiere Ecopolis, c'è stato un piccolo cambiamento. Adesso, da qualche anno, sembra che l'amministrazione è più vicina con delle ristrutturazioni necessarie. Riguardo i punti di aggregazione, attualmente, tranne le iniziative degli 'Amici del borgo', tutto tace".

-Sono state sollevate diverse polemiche sulla biblioteca A.Olivetti, lei ne sa di più? Chi la gestisce?
"La gestione della biblioteca è stata affidata alla fondazione Olivetti, ma c'è un atto comunale che decreta la possibilità di collaborazione da parte delle associazioni del borgo. La biblioteca, però, è in una situazione ibrida perché non c'è organizzazione, non c'è sintonia tra l'amministrazione comunale e la fondazione Olivetti. Durante i mesi estivi e durante l'anno a La Martella vengono dei turisti e la biblioteca potrebbe essere un punto di riferimento".

-Cosa proponete? E quali attività avete in programma?
"Noi siamo sorti nel 2008 perché c'era la necessità di creare aggregazione tra le persone. Oggi aggreghiamo 150 persone, svolgiamo tante attività: dal sociale alle collaborazioni con la protezione civile, dallo sport alla collaborazione Fidas Basilicata. L'ultima attività, in ordine di tempo, è stata la costituzione di un'associazione per anziani che qui sono trascurati. C'è un grande impegno e si sono avvicinate molte persone all'associazione. Non voglio aprire una polemica, ma la parrocchia è assente in tutto quello che si fa. Noi a La Martella non festeggiamo da 20 anni la festa patronale, non si sa il motivo, ed è una decisione presa dal parroco che io non condivido e gliel'ho detto. Da anni non esiste la parrocchia, fa solo i propri compiti ordinari. Per fortuna ci sono le associazioni che giocano un ruolo fondamentale per le persone che si trovano in difficoltà".

-Oltre la parrocchia, cosa ci vuole per trovare maggior senso di comunità?
"Con l'associazione ho cercato di aprire dei varchi, degli orizzonti, tramite l'Anspi (associazione di promozione sociale della chiesa): nel 2012 ho riunito 1000 parrocchie d'Italia. La parrocchia è stata sempre il punto di riferimento. Vivo qui da quando sono nato e ho avuto sempre un rapporto di rispetto con il parroco, ma non riesco ad avere un confronto sereno".