Piogge abbondanti nel Metapontino, allagate le serre
Coldiretti: "Gravi danni. E l'acqua finisce in mare"
giovedì 4 dicembre 2025
12.32
Sono gravissimi i danni causati dal maltempo alle produzioni agricole lucane, a partire dalle fragole, con colture sommerse e serre distrutte. A denunciarlo è la Coldiretti della Basilicata che ha effettuato una prima ricognizioni sugli effetti delle piogge torrenziali abbattutesi sulle campagne nelle zone del Materano.
L'ennesimo effetto della violenza dei cambiamenti climatici che vedono ormai alternarsi lunghi periodi di siccità a fenomeni estremi, con vere e proprie bombe d'acqua i cui effetti sono spesso aggravati proprio dal fatto che i terreni sono resi impermeabili dall'assenza di piogge regolari. Al danno degli allagamenti si aggiunge per gli agricoltori la beffa di non veder almeno recuperata parte dell'acqua caduta per accumularla negli invasi e usarla nei periodi di siccità.
"A pesare - sottolinea Coldiretti- è l'immobilismo della Società Acque del Sud, che tarda ancora ad eseguire i necessari interventi di ripristino della funzionalità della traversa del Sarmento, non attiva ormai da un anno che consentirebbe di "immagazzinare" l'acqua piovana nell'invaso di Monte Cotugno, invece di vederla scorrere in mare. Una situazione simile riguarda la traversa di Trivigno che non permette e, non si capisce perché, che l'acqua raggiunga la diga di San Giuliano attraverso il Bradano. Serve dunque un cambio di passo nella gestione della risorsa idrica da parte dell'ente, ma anche un impegno delle istituzioni a mettere in atto un piano invasi con sistemi di pompaggio, capace di garantire l'approvvigionamento idrico e produrre energia pulita. L'obiettivo del progetto proposto da Coldiretti è raddoppiare la raccolta di acqua piovana garantendone la disponibilità per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, grazie ad appositi sistemi di pompaggio, contribuendo anche alla regimazione delle piogge in eccesso e prevenendo il rischio di esondazioni.
L'ennesimo effetto della violenza dei cambiamenti climatici che vedono ormai alternarsi lunghi periodi di siccità a fenomeni estremi, con vere e proprie bombe d'acqua i cui effetti sono spesso aggravati proprio dal fatto che i terreni sono resi impermeabili dall'assenza di piogge regolari. Al danno degli allagamenti si aggiunge per gli agricoltori la beffa di non veder almeno recuperata parte dell'acqua caduta per accumularla negli invasi e usarla nei periodi di siccità.
"A pesare - sottolinea Coldiretti- è l'immobilismo della Società Acque del Sud, che tarda ancora ad eseguire i necessari interventi di ripristino della funzionalità della traversa del Sarmento, non attiva ormai da un anno che consentirebbe di "immagazzinare" l'acqua piovana nell'invaso di Monte Cotugno, invece di vederla scorrere in mare. Una situazione simile riguarda la traversa di Trivigno che non permette e, non si capisce perché, che l'acqua raggiunga la diga di San Giuliano attraverso il Bradano. Serve dunque un cambio di passo nella gestione della risorsa idrica da parte dell'ente, ma anche un impegno delle istituzioni a mettere in atto un piano invasi con sistemi di pompaggio, capace di garantire l'approvvigionamento idrico e produrre energia pulita. L'obiettivo del progetto proposto da Coldiretti è raddoppiare la raccolta di acqua piovana garantendone la disponibilità per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, grazie ad appositi sistemi di pompaggio, contribuendo anche alla regimazione delle piogge in eccesso e prevenendo il rischio di esondazioni.