“Poca informazione su articolo 38 e modifiche successive”

Lo comunica il presidente Pittella. Il M5S gli inoltra delle domande.

lunedì 5 gennaio 2015 9.23
A cura di Marco Delli Noci
"C'è ancora poca informazione sull'articolo 38 e sulle modifiche che, con instancabile lavoro diplomatico, siamo riusciti a ottenere dal governo nazionale, pur partendo da una posizione di svantaggio che una piccola regione evidentemente soffre". Esordisce così, in un post pubblicato su Facebook, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, sulla questione Sblocca Italia e in particolar modo riguardo le polemiche accese attorno alle estrazioni petrolifere.

Per spazzare via ogni polemica, Pittella cerca il dialogo con i cittadini affermando di "intraprendere una puntuale campagna informativa". E gli invita ad inviare "fino al 5 gennaio, alla mail scrivialpresidente@regione.basilicata.it o attraverso Facebook, anche direttamente sotto il post, qualsiasi domanda che riteniate ancora senza risposta, qualsiasi dubbio da fugare, anche la più piccola perplessità". In seguto il presidente predisporrà un documento "affinchè ciascuno di voi si senta tranquillo del fatto che si sta prendendo la migliore decisione possibile per quella comunità lucana di cui faccio parte e che mi onoro di rappresentare".

Pronta la reazione dei consiglieri regionali del M5S, Gianni Perrino e Gianni Leggieri che hanno inoltrato delle domande al governatore lucano: "Gentile Presidente, perché continua a sostenere che, sia in materia di estrazioni petrolifere, che incenerimento dei rifiuti e di trasporto di energia, le Regioni abbiano ancora voce in capitolo? Perché continua a sostenere che gli articoli 35, 37, 38 dello 'Sblocca Italia' non siano incostituzionali?".

Relativamente all'art.38 dello Sblocca Italia nei mesi precedenti si è fatto tanto clamore, ma dopo le diverse modifiche i pentastellati hanno le idee molto chiare: "ll piano, per le attività sulla terra ferma è adottato previa intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa, cosa succede? Entro 150 giorni il Ministero dello sviluppo economico invita la Conferenza unificata Stato-Regioni a esprimersi e assegna un termine non superiore a 30 giorni". Ed aggiungono: "In caso di ulteriore mancato raggiungimento dell'intesa, lo stesso Ministero rimette gli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale, entro 60 giorni dalla rimessione, provvede in merito 'con la partecipazione della Regione interessata' (ma che non può più opporsi!). Una volta 'varato' il Piano delle aree interessate dalle trivelle, la Regione interessata è definitivamente estromessa".