Reddito di cittadinanza, denunciate 191 persone in provincia di Matera

Per false dichiarazioni e irregolarità

mercoledì 3 novembre 2021 12.42
Da maggio al 17 ottobre i carabinieri del comando interregionale 'Ogaden', con giurisdizione sulle regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, in collaborazione con il comando carabinieri tutela del lavoro hanno svolto una vasta campagna di controllo sul reddito di cittadinanza. Controlli mirati a verificare la reale sussistenza dei requisiti da parte dei percettori del reddito di cittadinanza che hanno fatto riscontrare quasi 5mila irregolarità per un totale di 20 milioni di euro.

La situazione in Basilicata
Sono stati 6.107 i nuclei familiari (11.851 persone in totale) che sono stati controllati dai carabinieri della Legione Basilicata per la verifica dei requisiti di ammissione al beneficio del reddito di cittadinanza. Le irregolarità rilevate, anche attraverso una serie di verifiche incrociate, sono state 399 le violazioni accertate e 388 (217 uomini e 171 donne) le persone denunciate.

I carabinieri del comando provinciale di Potenza hanno effettuato la verifica di 3.179 nuclei familiari, per un totale di 6.165 persone, accertando 208 violazioni alla normativa di settore per un'indebita percezione di euro 1.326.438, e sono state denunciate 197 persone (94 italiani e 103 stranieri). I carabinieri del comando Provinciale di Matera hanno verificato 2.928 nuclei familiari, per un totale di 5.686 persone, accertando 191 violazioni alla normativa di settore per un'indebita percezione di euro 1.020.235, e sono state denunciate 191 persone (83 italiani e 108 stranieri). Nel complesso la somma indebitamente percepita dai non aventi diritto ammonta a 2.346.673 euro. Varia è la casistica delle infrazioni e violazioni riscontrate. Numerosi sono stati i casi in cui sono state presentate dichiarazioni mendaci sui patrimoni mobiliari ed immobiliari posseduti ed in particolare sono emerse molteplici omissioni nelle comunicazioni obbligatorie di acquisto di autovetture di cilindrata superiore a 1.600 c.c. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 c.c., immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti.

Non sono mancati casi in cui i beneficiari sono stati sorpresi a esercitare stabilmente attività lavorative in nero, omettendo ogni comunicazione al riguardo, proprio al fine di non interrompere l'erogazione del beneficio non più spettante. Anche la residenza in Italia da più di 10 anni, in numerosi casi è stata falsamente attestata da cittadini extracomunitari, che in alcune circostanze hanno anche prodotto false dichiarazioni circa la presenza in Italia di familiari, di fatto residenti stabilmente all'estero, per far aumentare l'entità della somma da riscuotere. Oggetto di controllo è stato anche il rispetto degli obblighi di comunicazione di misure cautelari personali che interrompe il diritto al reddito di cittadinanza, accertando anche in questo caso numerose violazioni. Nei casi previsti sono state informate le rispettive direzioni provinciale Inps per i provvedimenti di competenza.