Regione Basilicata, previste 220 assunzioni

La giunta regionale ha approvato il piano triennale per i precari e nuova forza lavoro

martedì 17 dicembre 2019 13.00
La Regione Basilicata annuncia di aver messo a punto un piano di assunzione per il triennio 2019/2021che prevede l'immissione di 220 unità lavorative.

"Un piano per dare risposta ai cittadini"- ha commentato Vito Bardi, il presidente della giunta regionale che ha approvato il documento.
Al momento non ci sono indicazioni sull'attuazione del piano nella sua tempistica. Ciò che è certo è che si lavorerà alla regolarizzare delle numerose figure precarie che da anni collaborano con l'amministrazione regionale, favorendo le progressioni interne.

Altro obiettivo del governo lucano è quello di poter ricoprire i buchi della pianta organica degli uffici regionali e degli enti che satellitano attorno ad essi, assumendo un congruo numero di giovani "che hanno studiato ed hanno diritto a coltivare le proprie aspettative"- sottolinea Bardi.

Nel dettaglio il piano dei fabbisogni del personale prevede l'assunzione di 220 persone che dovranno sostituire i 109 dipendenti e 6 dirigenti andati in pensione nel 2018 e nel 2019. La metà delle assunzioni servirà per stabilizzare i numerosi precari, con 112 posti per lavoratori presi da una selezione aperta ai circa 170 Co.co.co. e 15 posti destinati ai lavoratori part time.
Attraverso procedure pubbliche che siano concorsi, mobilità, o scorrimento graduatorie in vigore, invece si copriranno le 84 assunzioni rivolte all'esterno. Mentre 20 posti saranno destinati alle progressioni verticali.

Soddisfatto il governatore Bardi che ha rimarcato come "Si tratta di un primo segnale che intendiamo dare per un cambiamento vero e atteso dai cittadini lucani".
Un segnale che –conclude il presidente lucano- apre una nuova stagione "nel segno della trasparenza e del rafforzamento delle professionalità presenti in Regione. La nuova stagione che stiamo avviando punterà sempre più al superamento del precariato e all'affermazione dei principi di meritocrazia che devono essere il cardine portante dei processi di efficientamento della pubblica amministrazione".