"Servizio rifiuti: non c’è undici senza dodici"

“Ambiente e Legalità” denuncia la possibilità che si vada all’ennesima proroga

lunedì 29 luglio 2019
I materani aspettano, pagano e sperano che presto verranno avviate le nuove modalità di gestione dei rifiuti. Anche perché il rischio che il servizio venga affidato nuovamente in prorogatio (e sarebbe la dodicesima volta) è dietro l'angolo.

A lanciare l'allarme sull'eventualità di un nuovo rinvio dell'assegnazione definitiva dell'appalto è il rappresentante dell'associazione "Ambiente e Legalità", Pio Abiusi. L'assegnazione dell'appalto dei rifiuti, così come ricostruita dell'esponente ambientalista, è una di quelle tipiche storie italiane, fatta di mala gestio della cosa pubblica, di ricorsi e di controricorsi, con i tempi della giustizia italiana che condiscono il tutto, dilatando in maniera esponenziale la attribuzione del servizio: il tutto, ovviamente a danno della collettività.

Una storia che si protrae dal 2015, da quando cioè il servizio di igiene urbana è in proroga a favore della ditta emiliana C.N.S. (Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa).

Il contratto della C.N.S. scadeva, infatti, nell'aprile del 2015 e dopo un prima proroga "tecnica" di sei mesi alla scadenza della quale giunge una successiva dilatazione dei tempi di prestazione del servizio. Senza considerare anche le sentenze che pendono sugli amministratori della passata amministrazione Adduce, chiamati dalla Corte dei Conti a rispondere per una citazione a giudizio di un milione e 700mila euro.

Ad oggi- commenta Abiusi- siamo ad undici e non è detto che non si arrivi a dodici: "il termine ultimo, il condizionale è d'obbligo vista la cronistoria dell'appalto in questione, dovrebbe essere il 31 agosto prossimo". Proroghe dovute all'attesa per il pronunciamento del Tar sui ricorsi relativi all'ultima gara d'appalto che si è tenuta per la gestione del ciclo dei rifiuti nel comprensorio di Comuni "del Sub-Ambito 1/Area Metropolitana di Matera" e che comprende i comuni: Matera, Bernalda, Ferrandina, Irsina e Tricarico.

Ricorsi respinti, con l'appalto da assegnare definitivamente alla C.N.S., ma con modalità di gestione del servizio diverse dall'attuale, facendo partire la raccolta differenziata secondo il capitolato approvato. La palla adesso è nelle mani della conferenza dei sindaci del sub-ambito 1 che si erano impegnati a sottoscrivere il nuovo contratto all'indomani della sentenza.

Adesso, a più di dieci giorni dal pronunciamento del Tar, tutto tace e della convocazione della consulta dei sindaci, nonostante le promesse, non c'è traccia. Con il rischio di non poter rispettare la data del 1 settembre per la entrata in funzione del nuovo servizio che porterebbe all'ennesima proroga, con i cittadini vittime innocenti di questi ritardi.