Strada Bradanica, Confapi condivide le paure dei sindacati

Acito:“Adesso l’Anas ha l’obbligo di intervenire”

martedì 20 gennaio 2015 9.08
A cura di Marco Delli Noci
Solo pochi giorni fa, i dati positivi di Unioncamere Basilicata in merito alle assunzioni lasciavano trapelare ottimismo. Ma il mancato rinnovo di 11 contratti di lavoro riguardo il cantiere della superstrada Bradanica non fa ben sperare e ripropone lo spettro di un ennesimo stop dei lavori.

Le continue paure riguardo il blocco del cantiere, pervenute dai sindacati di categoria - Filca, Fillea e Feneal – sono condivise da Confapi Matera. "La storia travagliata di questa infrastruttura stradale di rilevanza strategica per la Basilicata sembrava finalmente conclusa. I lavori erano ripresi e la possibilità di vedere l'arteria conclusa in tempi rapidi era davvero alta. Adesso – afferma il presidente della Confapi Matera, Enzo Acito – il rischio di ricadere nel limbo della sospensione a oltranza getta ansia sulle imprese locali e sui lavoratori".

Acito, inoltre, sottolinea come il cantiere "è fonte di lavoro e di occupazione, oltre alla rilevanza di un asse viario di valenza interregionale che, terminato, moltiplicherebbe le opportunità di sviluppo della nostra provincia, e non solo". Adesso è il momento di sciogliere il bandolo della matassa: "Se 11 contratti non vengono rinnovati si intuisce che l'impresa Aleandri sta vivendo una difficoltà che va chiarita, l'Anas ha quindi l'obbligo di intervenire".

La viabilità è una delle questioni lucane importanti per uscire fuori dall'isolamento: "Occorre chiudere definitivamente – prosegue Acito - con l'era delle incompiute e dell'isolamento mantenendo gli impegni assunti. Abbiamo bisogno di infrastrutture valide che reggano le potenzialità del territorio e soddisfino le aspettative degli investitori che, con Matera2019 dimostrano un interesse serio". Tra l'altro ci sono problematiche ancora irrisolte, come la mancata realizzazione delle complanari alla SS 99 Matera – Altamura: "A otto mesi dagli impegni assunti in prefettura nulla si è mosso e il disagio delle aziende ricadenti in quell'area è fortissimo. Eppure tutto era pronto: l'Anas di Basilicata aveva detto di avere predisposto il progetto preliminare per un importo complessivo di circa 7 milioni di euro; il Comune di Matera si era detto pronto per procedere con l'espropriazione dei terreni interessati, sulla base di una convenzione tra Regione, Anas ed Ente locale già abbozzata, e la Regione aveva già individuato le risorse che si sarebbero sbloccate attraverso una procedura meramente burocratica presso i competenti Ministeri".