Agricoltura: prime ripercussioni dalla guerra in Ucraina

La Regione Basilicata e l'Autorità di gestione del Psr (piano di sviluppo rurale) hanno avviato l'esame delle ripercussioni, a danno delle aziende agricole lucane, causate dalla guerra in Ucraina per...

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Per costi energia, mangimi e fertilizzanti. La Regione pensa ad aiuti diretti

La Regione Basilicata e l’Autorità di gestione del Psr (piano di sviluppo rurale) hanno avviato l’esame delle ripercussioni, a danno delle aziende agricole lucane, causate dalla guerra in Ucraina per il blocco alle materie prime alimentari. L’assessore alle politiche agricole Francesco Cupparo ha anticipato che si sta valutando ”la possibilità di utilizzo di parte dei fondi destinati ai programmi di sviluppo rurale come aiuti diretti straordinari alle aziende agricole in difficoltà per la crisi ucraina”.

“La Commissione Europea, secondo le anticipazioni che sono venute dal commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski – ha aggiunto l’assessore – è orientata a destinare una quota delle risorse Feasr per il biennio 2021-2022 per la concessione di contributi a fondo perduto forfettari a sostegno delle imprese agricole danneggiate dall’aumento dei prezzi di energia, fertilizzanti e mangimi. È un’iniziativa che stiamo seguendo con grande attenzione come commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni”.

In Consiglio regionale nei giorni scorsi la Basilicata ha già istituito un fondo straordinario con la manovra di bilancio, con uno stanziamento complessivo di 9 milioni di euro. L’obiettivo è “rafforzare l’attuazione di primi interventi urgenti già decisi di contrasto alla grave crisi economica internazionale e per il recupero della competitività delle nostre aziende agricole e zootecniche”. Un provvedimento straordinario che verrà attuato con la concessione di contributi in conto capitale, in forma di prestiti ad erogazione diretta a tasso agevolato per 15 anni, anche avvalendosi dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), e con delle misure di ristrutturazione dei debiti delle imprese agricole e agroalimentari per un periodo di rimborso fino a 25 anni. Con gli aiuti diretti, tramite rimodulazione dei fondi Psr, “adesso lavoriamo per accrescere queste misure e venire incontro alle esigenze emergenziali del mondo agricolo”, ha concluso Cupparo.