Area industriale di Jesce
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Territorio

"Area industriale di Jesce: da agosto intere strade non servite da raccolta rifiuti"

La denuncia arriva dalla Confapi di Matera

"Dall'inizio di agosto il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nell'area industriale di Jesce procede a singhiozzo, con alcune zone che sono addirittura ignorate dai mezzi comunali". Lo denuncia la Confapi di Matera.

A Jesce il servizio di raccolta dei RSU è gestito direttamente dal Comune di Matera che, a causa della rottura di alcuni mezzi e della carenza di personale, da quasi due mesi è inadempiente, nonostante le imprese paghino la TARI per intero.

Il direttore di Confapi Matera, Vito Gaudiano, sollecitato dalle imprese dell'area, ha inviato una nota all'assessore e al dirigente del settore Igiene e Ambiente per segnalare il problema.

"Il servizio di raccolta è incompleto – scrive il direttore –, con alcune strade dell'agglomerato in cui è completamente assente".

"Questa situazione di disagio, seppur tollerata durante il periodo feriale, è diventata adesso insostenibile, andando a scapito dell'igiene e a detrimento del decoro di un'area che è il fiore all'occhiello dell'industria materana", si legge nella nota inviata dall'Associazione che, oltre all'invito a ripristinare il servizio, chiede ai responsabili dell'Amministrazione anche un incontro al fine di capire meglio i termini della questione, anche in funzione del pagamento della TARI.

Il regolamento comunale sulla TARI, infatti, prevede che in caso di sospensione del servizio, le imprese debbano pagare la tassa in misura inferiore. Senza dire che alcune zone sono completamente prive di cassonetti e il Comune incassa la TARI senza prestare alcun servizio.

Il nuovo servizio di raccolta, affidato questa volta a una ditta esterna, partirà il prossimo 31 ottobre, ma è evidente che le imprese non possono attendere fino a quel giorno; è urgente dunque riattivare subito il servizio, sia per motivi di igiene che per ragioni di decoro. Nell'area, infatti, transitano quotidianamente numerosi clienti provenienti dall'Italia e dall'estero, ai quali si presentiamo un biglietto da visita davvero indecoroso", conclude Gaudiano.
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