don pino caiazzo
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Enti locali

Val vescovo bacchettate ai consiglieri Comunali

L'invito di monsignor Caiazzo a preoccuparsi "Del bene Comune"

Sono giorni di tensione politica a Matera e da parte di maggioranza e opposizione non si lesinano accuse reciproche. Per rasserenare gli animi è intervenuto l'arcivescovo di Matera Giuseppe Caiazzo inviato una lettera aperta a tutti i consiglieri comunali.

Di seguito il testo completo della missiva:

"Sono da un anno cittadino di Matera, amo questa città e i miei concittadini, quindi anche Voi. Il programma pastorale che ci siamo dati, come Chiesa di Matera – Irsina, riguarda il "bene comune". Stiamo meditando e cercando di operare su tutto il territorio diocesano in questo senso. Mi permetto di intervenire in un momento di particolare tensione e apprensione che si respira nella nostra città. Raccolgo le ansie e le speranze quotidiane ascoltando giovani, donne, adulti, visitando i diversi quartieri, camminando per le strade, soffermandomi a parlare con i passanti.

Le preoccupazioni, le sofferenze, le situazioni di difficoltà familiari, la paura per il futuro senza prospettive occupazionali di centinaia di giovani e adulti che mi chiedono di aiutarli a trovare un posto di lavoro, la mancanza di uno stipendio adeguato alle esigenze familiari, famiglie senza un tetto…, le tocco con mano, come d'altronde anche Voi, ogni giorno. Capisco che non è facile, in alcune circostanze, riuscire a trovare punti di convergenza su questioni che riguardano la crescita di un territorio e le scelte da fare per il bene comune.
Mi perdonerete se oso ricordare che anche noi, come Chiesa, siamo impegnati per una società migliore e condividiamo con Voi l'impegno, anche con chi non è credente. Penso che, coltivando il dialogo, cresceremo insieme nella consapevolezza di operare e moltiplicare il nostro impegno, facendo cadere pregiudizi e steccati di parte.

Ormai, da tempo, dal palazzo comunale noi cittadini avvertiamo un'aria strana. Vi invito a fare di tutto affinché la nostra città sia da Voi governata, per un progetto comune che guardi oltre la celebrazione di "Matera capitale europea della cultura", per il 2019, e il riconoscimento di patrimonio dell'UNESCO.

La memoria storica dei nostri anziani è piena dei tanti sacrifici, sofferenze, ma anche di altrettanta determinazione e desiderio di riscatto. Se abbiamo raggiunto eccellenti traguardi il merito è di quanti hanno creduto in un progetto da realizzare. Se oggi dovessimo sbagliare, sarà la storia che ci giudicherà. E ciò che potrebbe sembrare una vittoria, sarà considerata una sconfitta. Sicuramente c'è bisogno, in questo momento, che tutti, maggioranza e opposizione, Vi ritroviate per un sereno e costruttivo confronto nella certezza di raggiungere assieme il vero bene di tutti e dare speranza a quanti l'attendono dal Vostro operato e dalle Vostre scelte.

A nome dei materani Vi dico: desideriamo essere da Voi governati, in modo unito, nello stile della corresponsabilità che deve animare ogni confronto politico.

In occasione della sua visita alla nostra Città, S. Giovanni Paolo II, pronunciò un memorabile discorso, che vorrei stimolassero in Voi un momento di riflessione:

«La mia prima parola è di cristiana solidarietà, di speranza e di incoraggiamento a proseguire nel cammino di ricostruzione materiale, morale e civile, da voi intrapreso con ardore dopo il terribile evento (il terremoto del 1980, di cui ancora oggi la Basilicata porta le ferite, ndr). Siate perseveranti e tenaci superando ogni ostacolo e difficoltà! Quando si ha solida fede in Dio e non si perde la fiducia nelle proprie forze, si riesce ad ottenere molto di più di quanto si pensi. Voi, abitanti di Matera e della Provincia, siete temprati da un'esperienza secolare ad affrontare grandi e piccoli disagi, a non piegarvi davanti alle avversità e alle forze della natura. Siete una popolazione laboriosa, paziente, silenziosa, profondamente umana e cristiana. È ben giusto che io vi renda oggi questa pubblica testimonianza. Merita di essere conosciuto il vostro coraggio, nutrito di fede, di pazienza e di amore al sacrificio. La nostra epoca raramente sa apprezzare tali preziose virtù perché spesso sembra preferire l'apparenza alla realtà, l'avere all'essere. Simbolo della vostra secolare esperienza umana è quel complesso di centenarie abitazioni scavate nella roccia, conosciute nel mondo come i "Sassi", divenute oggi una curiosità archeologica. Ma sotto lo stesso nome esse nascondono una storia di ristrettezze economiche e di enormi sacrifici individuali e collettivi. I vostri non lontani antenati erano poveri, ma onesti; privi dei tanti beni fuggevoli, che può offrire questa terra, ma ricchi di quegli altri beni che non tramontano mai. I "Sassi" richiamano alla mente le avventure di popolazioni scacciate dalla loro patria, per motivi religiosi o politici, e qui approdati trovandovi rifugio ed accoglienza".

Sento di esprimerVi, infine, un'ultima mia considerazione. Non sono un politico, ma amo la politica, nel suo significato più intrinsecamente etimologico della parola, quale strumento di amministrazione della "polis" che persegue, in ogni circostanza, il raggiungimento del bene della collettività. Aiutateci ad avere incondizionata fiducia in Voi affinché non venga dispersa la riposta speranza e non si accresca la sfiducia nelle istituzioni.

Vi assicuro la mia preghiera e il mio sostegno".
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