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Vita di città

I bimbi materani scrivono ai candidati sindaci

"Pensate anche a noi" è la richiesta dei piccoli cittadini

Bimbe e bimbi materani alla riscossa. Anche i cittadini più piccoli fanno sentire la propria voce nella concitata campagna elettorale in corso e scrivono una lunga lettera ai sei candidati alla carica di sindaco. "Pensate anche a noi" è il coro unanime di coloro dei quali spesso la politica si dimentica. Dalla tutela dell'ambiente alla creazione di spazi a misura di bambino, le legittime istanze dei più piccoli giungono a Salvatore Adduce, Antonio Cappiello, Raffaello De Ruggieri, Antonio Materdomini, Angelo Tortorelli e Francesco Vespe proprio in prossimità del fatidico 31 maggio.

La lettera indirizzata ai candidati è frutto del lavoro congiunto di otto associazioni cittadine: MOM (Mamme Materane all'Opera), Legambiente, CAD (Centro Ascolto del Disagio), Minerva Scienza, Associazione SAC – Cultura Associata al Sociale, mamme di NeturalFamily di Casa Netural, Cooperativa sociale Il Sicomoro, Hanta-Yo Ostetriche sul territorio - Organizzazione no profit.

"Cari candidati sindaco, vi scriviamo per dirvi che vogliamo che Matera sia VERAMENTE una città a misura di bambino, perchè se una città diventa più buona con i bambini, lo sarà anche con i loro genitori, nonni, amici, cuccioli e tutti. - esordisce così la lettera e, senza giri di parole, arriva dritto al cuore della questione - Voi candidati sindaco parlate di futuro, promettendo agli adulti che sarà migliore, parlate di noi dicendo che Matera è una città a misura di bambino e che saremo la ricchezza di questa città (sappiate che noi lo siamo già!). Ma noi bimbi vogliamo dirvi che non ci sarà futuro migliore per noi, e Matera non diventerà città a misura di bambino, se non ascolterete con attenzione le nostre richieste, i nostri bisogni, se non avrete come obiettivo la nostra serenità da subito: il nostro futuro sta mettendo le radici in questo presente! La qualità di una città la si vede dall'attenzione che questa ha verso le fasce più deboli e la grandezza di una amministrazione la si coglie dalla capacità che essa ha di ascoltare tutti i cittadini, anche i più piccoli. Leggetela e rispondeteci senza perdere tempo, perché la nostra infanzia si realizza nel presente, dura un attimo e poi non torna più".

Diverse le richieste esplicitate, ogni associazione evidenzia le necessità più vicine alla categoria che quotidianamente tutela e alle attività che promuove e valorizza. Minerva Scienza propone un parco giochi scientifico per poter liberare il piccolo scienziato che è in ogni bambino, Legambiente chiede una città piena di alberi con cui crescere, spazi attrezzati e pulizia quotidiana per poter giocare in libertà. Sicurezza è la priorità anche del circolo Cad che lancia l'idea di una "Casa dei Bambini, un luogo sicuro, dove essere liberi di imparare, giocare, divertirci, crescere", l'associazione SAC - Cultura Associata al Sociale pensa all'inclusione e propone un parco "diversamente" progettato per dare a tutti i bambini abili e diversamente abili le stesse possibilità di gioco.

E poi ci sono "Le mamme di NeturalFamily" di Casa Netural, "Noi bambini che vogliamo vivere secondo natura chiediamo semplicemente che ci lasciate vivere da bambini. Chiediamo di poter passeggiare per le strade della città anche con il naso per aria, e non dovendo sempre guardare per terra per aggirare il pericolo di una buca, di un marciapiede rotto o di una strada sconnessa. Vorremmo poter curare un orto con l'aiuto delle nostre maestre e nonni, imparando il rispetto per la nostra terra e i suoi frutti. Vorremmo poter imparare il rispetto per la cultura dai nostri genitori accompagnandoli in una biblioteca adatta anche a noi, abitanti culturali fin da piccoli. Chiediamo una città pulita, ecologica, sostenibile che, nel rispetto di quella storia millenaria che l'ha vista tessere nel tempo quel rapporto armonico e rispettoso con la natura ed il paesaggio, impari a prendersi cura di se stessa, a non inquinare, a differenziare, a non sprecare. Chiediamo più fango e meno cemento, chiediamo più boschi e meno case, chiediamo più aria anche nelle scuole".

"Di questa comunità vorremmo non essere "ospiti" ma cittadini - scrivono, invece, i bambini figli di immigrati aiutati dalla cooperativa Il Sicomoro - vorremmo poterci confrontare con una città capace di dialogare con le nostre culture, con i nostri colori e le nostre diversità senza pregiudizi, senza distanze, senza barriere culturali. Noi bimbi "stranieri" nati in Italia sogniamo la cittadinanza italiana. Aspettando che questo sogno diventi realtà e che le leggi dello Stato lo permettano, sarebbe bello se anche Matera costruisse per noi un percorso di "cittadinanza onoraria" che già molti Comuni italiani hanno scelto per rendere la nostra vita meno precaria. Per ritrovare in questa appartenenza simbolica l'inizio di un progetto di vita, perché sia chiara la nostra voglia di contribuire allo sviluppo della vostra città che è diventata anche la nostra".

Prima di ogni altra cosa, però, tutti i bambini, senza alcuna distinzione, chiedono di essere ascoltati. "Vogliamo aiutarvi a trasformare questa città in un luogo bello come già altri bambini prima di noi hanno detto, dove per bello intendiamo un luogo sicuro, pulito, a nostra misura, ricco di stimoli, e che risponda alle nostre reali necessità. Quindi se intendete fare qualcosa per noi coinvolgeteci! Ascoltateci! E ricordate che a NOI bambini LE PROMESSE VANNO MANTENUTE!".
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