
Cronaca
Truffano donne 90enni, due arresti dopo inseguimento
Attività d'indagine della Polizia di Stato
Matera - venerdì 17 ottobre 2025
10.20
La Polizia di Stato di Matera ha arrestato in flagranza di reato due uomini, di 22 e 39 anni, entrambi residenti a Napoli e con precedenti specifici, per il reato di truffa aggravata e continuata, in concorso, posta in essere ai danni di due donne, di 91 e 96 anni, entrambe residenti a Matera.
Entrambe le vittime erano cadute nella trappola telefonica messa in atto dagli esperti truffatori: in un caso, un uomo si era spacciato per il figlio della vittima, raccontando di essere stato appena arrestato e di avere un disperato bisogno di soldi per "essere liberato"; nel secondo caso, un sedicente "Fabio" aveva rappresentato la necessità di fotografare tutti i gioielli di famiglia, a garanzia di bollette non pagate. I truffatori, quindi, si erano presentati all'appuntamento, mettendo le mani su gioielli e contanti che le ignare vittime avevano preparato, dandosi poi alla fuga e lasciando le due donne frastornate.
L'allarme lanciato, poco dopo, dal figlio di una delle due vittime e dalla badante dell'altra ha attivato la macchina investigativa: grazie alle segnalazioni raccolte dalla Sala Operativa, gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti sono riusciti a rintracciare l'auto sospetta con a bordo i truffatori, proprio mentre cercava di lasciare la città.
I due sono stati bloccati lungo la strada statale 99, in direzione di Altamura. Sono stati trovati in possesso di gioielli d'oro, comprese le fedi nuziali di una delle anziane, e della somma di euro 1.600 in contanti, refurtiva che veniva restituita alle legittime proprietarie. I poliziotti, inoltre, hanno riscontrato che, nella stessa mattinata, si era verificata un terzo tentativo di truffa ai danni di un'altra donna anziana.
Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, i due uomini sono stati associati alla locale Casa Circondariale.
Le forze di polizia e dell'ordine rinnovano l'appello a prestare la massima attenzione quando si è contattati da persone che si spacciano per familiari o parenti, chiedendo denaro o altre utilità. In tali casi, anche al minimo dubbio, si raccomanda di contattare le Forze dell'Ordine. Denunciare, anche il solo tentativo di reato, è il modo più efficace per contrastare questo odioso fenomeno.
Entrambe le vittime erano cadute nella trappola telefonica messa in atto dagli esperti truffatori: in un caso, un uomo si era spacciato per il figlio della vittima, raccontando di essere stato appena arrestato e di avere un disperato bisogno di soldi per "essere liberato"; nel secondo caso, un sedicente "Fabio" aveva rappresentato la necessità di fotografare tutti i gioielli di famiglia, a garanzia di bollette non pagate. I truffatori, quindi, si erano presentati all'appuntamento, mettendo le mani su gioielli e contanti che le ignare vittime avevano preparato, dandosi poi alla fuga e lasciando le due donne frastornate.
L'allarme lanciato, poco dopo, dal figlio di una delle due vittime e dalla badante dell'altra ha attivato la macchina investigativa: grazie alle segnalazioni raccolte dalla Sala Operativa, gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti sono riusciti a rintracciare l'auto sospetta con a bordo i truffatori, proprio mentre cercava di lasciare la città.
I due sono stati bloccati lungo la strada statale 99, in direzione di Altamura. Sono stati trovati in possesso di gioielli d'oro, comprese le fedi nuziali di una delle anziane, e della somma di euro 1.600 in contanti, refurtiva che veniva restituita alle legittime proprietarie. I poliziotti, inoltre, hanno riscontrato che, nella stessa mattinata, si era verificata un terzo tentativo di truffa ai danni di un'altra donna anziana.
Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, i due uomini sono stati associati alla locale Casa Circondariale.
Le forze di polizia e dell'ordine rinnovano l'appello a prestare la massima attenzione quando si è contattati da persone che si spacciano per familiari o parenti, chiedendo denaro o altre utilità. In tali casi, anche al minimo dubbio, si raccomanda di contattare le Forze dell'Ordine. Denunciare, anche il solo tentativo di reato, è il modo più efficace per contrastare questo odioso fenomeno.
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