Al Circolo la Scaletta si parla del "dopo 2019"

Un gruppo di lavoro per discutere delle prospettive per Matera e la Basilicata

domenica 8 marzo 2020
Una riflessione sul futuro di Matera e della Basilicata è d'obbligo, all'indomani del 2019, anno della Capitale Europea della Cultura per la città dei Sassi. A proporre un incontro per discutere sulle prospettive della regione, a parlare di denatalità e migrazione dei giovani lucani ci ha pensato il circolo culturale La Scaletta. Associazioni e ordini professionali sono stati chiamati a raccolta dal circolo culturale per confrontarsi sulle tematiche di maggiore attualità per il territorio.

L'idea della iniziativa – ha spiegato il presidente de La Scaletta, Paolo Emilio Stasi- è quella "di ritornare ai principi ispiratori del circolo". Principi che hanno visto il sodalizio culturale negli anni dibattere di temi socio-economici, ambientali e della pianificazione territoriale con l'obiettivo di sovraintendere al territorio, e stimolare le istituzioni. "Un tavolo aperto con professionisti e realtà associative del territorio in grado di fare sintesi e dialogare con Comune, Provincia e Regione, per creare i presupposti di un reale sviluppo che possa fermare l'emorragia di giovani che non trovano dignità professionale in Basilicata"- ha spiegato Stasi.

All'incontro presso la sede dell'associazione hanno partecipato Carmine Cocca, presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Matera, Leo De Finis, presidente dell'Ordine degli architetti P.P.C. della provincia di Matera, Filippo Cristallo, consigliere dell'Ordine dei Geologi della Basilicata, Lorenzo Rota, presidente del Centro Carlo Levi di Matera, Gianni Pisicchio, presidente della sezione di Matera di Italia Nostra, il vicepresidente, Francesco Vizziello, e i soci del Circolo La Scaletta, Michele De Ruggieri, Nicola Savino, Enzo Matera, Bruna Ponte e Ida Riccardo.

E il quadro che è emerso dal confronto non è stato sicuramente tra i più edificanti. La Basilicata, infatti, si presenta come una regione priva di giovani, di un'idea di futuro e di una classe dirigente.

"Una Basilicata impoverita, che sta pagando il conto altissimo di una politica di mancata programmazione degli ultimi trenta anni", che non riesce a trattenere i propri giovani cresciuti professionalmente sul territorio, nonostante gli ingenti investimenti in alta formazione, come ad esempio la scuola di restauro o il centro sperimentale di cinematografia. Nel corso del dibattito sono emersi anche i limiti nella gestione dei rapporti istituzionali con il capoluogo di regione Potenza e con la vicina Puglia, ma anche i militi in materia di infrastrutture e ambiente.

Insomma, un incontro che ha dato numerosi spunti e che secondo le volontà espresse dagli organizzatori, rappresenta solo un momento interlocutorio vista la volontà de La Scaletta di organizzare una serie di appuntamenti utili per mettere a punto quel gruppo di lavoro che possa dare un contributo di idee da proporre alle istituzioni per la crescita del territorio.