Diritto allo studio, Napoli (FI) presenta una proposta di legge

Titolo del documento: “Norme per l’attuazione del diritto allo studio”

domenica 3 luglio 2016 10.33
A cura di Marco Delli Noci
Il diritto allo studio in Basilicata è sempre stato un argomento mai affrontato in modo efficace, tale da non rinnovarlo dopo l'ultima legge regionale risalente al 1979. Per questo motivo il capogruppo in consiglio regionale di Pdl-Forza Italia, Michele Napoli, ha presentato una proposta di legge dal titolo "Norme per l'attuazione del diritto allo studio".

Il documento è stato presentato nei giorni precedenti nella sala Sinni della Regione Basilicata. Presenti tantissimi insegnanti, presidi e operatori del mondo della scuola. Al tavolo dei relatori, moderato dal giornalista, Fabio Amendolara, la professoressa Raffaella Arcieri, Elda Brienza e Massimo Pernozzo della consulta degli studenti e Antonio Pinto, ispettore dell'Ufficio scolastico regionale.

La legge non tiene conto delle problematiche attuali, "il rapporto del garante sull'Infanzia che fotografa lo stato di povertà del 25 per cento delle famiglie lucane, la relazione di Legambiente sulle sull'edilizia scolastica che evidenzia come nessun edificio scolastico abbia il certificato di agibilità, ma soprattutto i problemi dei trasporti, l'abbandono scolastico e l'inclusione sociale per portatori di handicap e immigrati".

"Non può e né deve aversi, quando si tratta di insegnamento e di diritto allo studio, un approccio di tipo ragionieristico - ha detto Napoli. La scuola, l'istruzione, il diritto allo studio, è per una classe politica degna di questo nome, una priorità se l'obbiettivo da perseguire è costruire una comunità migliore, con prospettive di sviluppo e di crescita reale, in grado di reggere la sfida della competitività e di confrontarsi con la modernità".

Secondo il capogruppo di Pdl-Forza italia "la esiguità delle risorse economiche non può diventare un alibi. La nuova programmazione europea 2014-2020 prevede infatti ingenti finanziamenti in tema di istruzione e di inclusione sociale, perché la scuola garantisce integrazione ed inclusione per i meno abbienti, per i disabili e per i meno fortunati. Si tratta, pertanto – ha sottolineato Napoli - di sapere interpretare al meglio le opportunità offerte dalla Unione Europea e di sviluppare una progettualità strettamente collegata ai bisogni dei ragazzi e delle famiglie, desiderosi di vedere soddisfatto un diritto, quello allo studio, costituzionalmente garantito".

Per l'esponente di Forza Italia "il Pon Cultura può essere una straordinaria occasione per garantire la sostenibilità finanziaria di un diritto allo studio come articolato nella proposta di legge che, nel recepire i principi della L. 107/2015 (Buona scuola), contiene una serie di disposizioni che superano la vigente legislazione regionale, risalente al 1979 ed ormai superata ed anacronistica".

"Ai giovani studenti lucani – ha concluso Napoli - occorre garantire maggiori e migliori prospettive di inserimento nel mondo del lavoro, attraverso un percorso scolastico che si contraddistingua per le solide basi che è in grado di offrire, per competenze specifiche, per la capacità di offrire ogni utile elemento per comprendere le dinamiche di una società sempre più globale. Per raggiungere i risultati di policy che ci si prefigge di raggiungere con la proposizione di questa legge, fondamentale è il ruolo che la Regione dovrà svolgere: di pungolo, di stimolo, di coordinamento, di orientamento, chiamando a responsabilità tutti i soggetti istituzionali e non (Direzione scolastica regionale, presidi, docenti, studenti e famiglie) interessati alla crescita e allo sviluppo della propria comunità e del proprio territorio".