Le iniziative di Natale della Caritas di Matera

"C'è bisogno di solidarietà. In forte aumento la povertà tra i materani"

sabato 13 dicembre 2014 11.48
A cura di Vittoria Scasciamacchia
Non solo "Pane sospeso" tra le iniziative della Caritas Diocesana in vista delle festività natalizie. Oltre al classico pranzo di Natale e Capodanno presso la mensa "Don Giovanni Mele", infatti, è in programma un pranzo extra, nei giorni successivi al 1 Gennaio 2015, per gli indigenti di tutte le parrocchie. Un gesto di solidarietà di un privato cittadino, che preferisce rimanere anonimo, verso chi è meno fortunato.

Intanto Matera si sta dimostrando molto generosa nel donare pane, biscotti e altri prodotti da forno. L'iniziativa "Pane sospeso", partita solo pochi giorni fa, è già un successo.

"Abbiamo accolto con molto piacere l'idea del presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli - racconta Anna Maria Cammisa, direttrice della Caritas - il pane è l'elemento che qualifica meglio la nostra città dove, purtroppo, la povertà si tocca con mano. Abbiamo visto che gli indigenti accolgono di buon grado il pane fresco. Sono 19 i panifici che aderiscono all'iniziativa. In ognuno di questi sono presenti i nostri volontari, riconoscibili da una casacca col logo Caritas, che raccolgono i prodotti da forno donati dalla gente, li portano in parrocchia e ogni pomeriggio li distribuiscono ai bisognosi che passano a ritirarlo".

Un'iniziativa importante anche perchè rappresenta un momento di crescita per l'intera comunità materana. "La città si rende conto, in questo modo, che molte volte la povertà è nascosta all'interno delle chiese o dei centri di ascolto, e si è portati a pensare che non esista o che ci sia in minima quantità. La povertà, invece, c'è ed è anche tanta, spesso si annida proprio laddove meno lo immaginiamo". Numeri tutt'altro che irrisori quelli riguardanti l'indigenza nella città dei Sassi. Non solo, infatti, "la povertà è in estremo aumento", ma il dato veramente allarmante è che "oggi esistono categorie di poveri che prima non c'erano. Ai classici bisognosi di un tempo, adesso si sono aggiunte nuove tipologie: gli uomini separati, ad esempio, o le persone che hanno perduto il lavoro, sempre più numerose".

Rispondere ad un'emergenza sociale di questa entità non è semplice. "In ogni parrocchia vi è un centro di ascolto che cerca di venire incontro ai bisogni materiali degli indigenti - spiega Anna Maria Cammisa - noi, come Caritas diocesana, ci impegniamo a risolvere il problema alla radice elaborando progetti personalizzati sulle famiglie: le aiutiamo ad estinguere i debiti, ad esempio, o a curare particolari malattie. Ci impegniamo soprattutto nel far uscire questa gente dall'isolamento sociale". Alla domanda se l'obiettivo può ritenersi raggiunto, la direttrice risponde che "certamente non si possono fare miracoli e probabilmente non si è che all'inizio di un lungo percorso, ma di sicuro si fa tutto il possibile".

Tre le strutture appartenenti alla Caritas che ogni giorno accolgono le persone più sfortunate: la più grande è "La Tenda", sede dell'associazione, che conta 22 posti letto divisi in quattro camere, aperta a uomini e gruppi familiari, qui si ospitano i senza tetto, "che non sono solo i clochard di un tempo, ma anche coppie sfrattate", attualmente ci vivono "tre gruppi familiari, due materani e uno di extracomunitari". Una situazione causata da "un costo della casa che a Matera è ancora troppo elevato e che si aggiunge alla mancanza di lavoro".

La seconda struttura è diventata quasi un'istituzione in città ed è la mensa intitolata a "Don Giovanni Mele", dal nome del parroco della Chiesa di Piccianello che per primo decise di aprirla. Una mensa aperta a tutti che attualmente offre un pasto caldo, ogni giorno, a circa 60 persone. "Gestita dall'associazione Don Giovanni Mele Onlus, anche questa è frequentata sia da extracomunitari che da materani, per lo più uomini soli".

Il terzo centro di accoglienza è una casa per sole donne che in questo periodo ne ospita due. "Solitamente accoglie anche le badanti prima che trovino una sistemazione".