Stop al pet-coke

Arriva la diffida della Regione, comitato di cittadini soddisfatto

giovedì 13 marzo 2014 8.24
Primo successo per la battaglia dei cittadini di Borgo Venusio, arriva lo stop al pet-coke e all'Aia che permetteva la sua combustione, direttamente dalla Regione.

Dopo il duro tavolo tecnico di lunedì in Comune, dove tutti i partecipanti, Istituzioni e non, si erano schierati contro la combustione per ragioni di salute pubblica e inquinamento, arriva a firma dell'assessore Berlinguer la diffida, per una serie di anomalie, all'uso del pet-coke da parte di Ila Laterizi (ex Valdadige).

Una notizia che dal comitato dei cittadini di Borgo Venusio è stata accolta positivamente. "Questa sospensione ci gratifica, perchè dice che non era sbagliata la nostra lotta, e quello che stavano facendo per la nostra salute - spiega uno dei protagonisti della civile battaglia per la salute, Mimmo Genchi - Ci stiamo avviando verso un momento in cui i cittadini sono veramente attivi e informati, non è facile prendere decisioni contro l'interesse pubblico. Lo ha ricordato anche il sindaco nel tavolo tecnico. Eravamo pronti a batterci con tutte le nostre forze e abbiamo dimostrato quanto sia importante lavorare compatti per il proprio bene".

Tra le anomali riscontrate sulla concessione dell'Aia del 2010 alla ex Valdadige, infatti, alcune sono molto lampanti. Dalle premesse sbagliate per errori o falsità (vedi calcolo della distanza dal centro abitato), ma anche problematiche sorte successivamente, come l'esondazione del corso d'acqua che costeggia l'azienda, che nel novembre 2011 provocò l'allagamento dell'area. Se fossero stati già presenti i materiali come il pet-coke, questi si sarebbero dispersi perchè anche la zona dell'eventuale stoccaggio è stata colpita.

Ma anche un'altra questione di fondo, come la vicinanza, a meno di 300 metri, del confine con la Puglia e la città di Altamura. In questo caso, infatti, la legge decreta palesemente l'interessamento, per la concessione dell'Aia, del territorio limitrofo. Dunque, si doveva interrogare anche la vicina Regione Puglia, la Provincia di Bari e il Comune di Altamura che, presente con alcuni sui rappresentanti al tavolo tecnico, si è detto palesemente contrario.