Ben Hur
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Vita di città

Ben Hur, si spengono i riflettori ma non le polemiche

Botta e risposta tra Paride Leporace e cineoperatori locali

Si sono concluse da pochi giorni le riprese del kolossal americano "Ben Hur" in città ma l'evento continua a far discutere i materani. Sotto accusa le modalità di gestione dello straordinario set cinematografico da parte della Lucana Film Commission.

Se le rivendicazioni di residenti e operatori economici dei Sassi circa viabilità e tutela degli antichi rioni sono andate via via spegnendosi, nuove contestazioni vengono a galla. E' delle ultime ore la lettera aperta scritta dal telecineoperatore materano Marco Moretti, diretta al Direttore della Lucania Film Commission, Paride Leporace, colpevole, secondo lo scrivente, di non aver coinvolto le maestranze locali nella realizzazione del film. "Le scrivo - dichiara Moretti - perché Lei dovrebbe essere direttamente coinvolto nella creazione delle tanto decantate opportunità professionali legate alla presenza, ormai sempre più frequente nella città di Matera, di Major Cinematografiche come la Paramount e la Metro Goldwin Mayer (per citarne solo alcune). Le scrivo per informarla che le professionalità locali non hanno avuto alcun modo di collaborare con la Produzione del film grazie soprattutto all'incapacità della locale Film Commission di dotarsi di una benché minima organizzazione; la quasi totalità degli occupati locali erano manovali".

"Ma sa cosa significa aver perso una simile occasione? Ha la minima idea di quanti addetti ai lavori avrebbero potuto beneficiare di questa impareggiabile esperienza al fianco dei migliori al mondo nel campo della cinematografia? Ma ha mai pensato che sarebbe stato per molti, me per primo, un impareggiabile corso di formazione, per giunta ben retribuito, e senza intaccare le finanze pubbliche?". L'accusa, dunque, rivolta al direttore della Film Commission, è quella di ricoprire "l'ennesimo incarico politico", vista la biografia in cui "non si evince una sua specifica esperienza professionale nel campo della cinematografia".

Con l'immediatezza tipica dei social network, la lettera postata su Facebook, raggiunge tempestivamente tutti gli addetti ai lavori, molti dei quali concordano con Moretti e, nel susseguirsi dei numerosi commenti, spunta la proposta di un incontro tra maestranze locali e Lucana Film Commission. Invito a cui il direttore Leporace non si sottrae rispondendo a sua volta con una lettera aperta.

"La ringrazio per l'occasione che mi da per poter rispondere a Lei e a coloro i quali pongono questioni di merito e metodo sulla Fondazione LFC. Il dialogo e la trasparenza sono da sempre miei valori, sui quali ho fondato la mia vita ed il mio lavoro", esordisce così Leporace che, a proposito dei lucani coinvolti nella produzione, risponde: "Lei dice che hanno lavorato solo pochi manovali a Ben Hur. Provi a chiedere alla fidanzata di Franco stimato professionista lucano residente a Roma in quante occasioni grazie alle nostre interlocuzione e per quante settimane ha potuto lavorare in Basilicata? E il giovane fotografo lucano che ha potuto fare l'assistente sul set di Ben Hur come lo misuriamo, e la giovane impiegata per cinque settimane in produzione che ha smesso di lavare per un po' piatti, oppure la ragazza lucana tornata dall'America? E le persone impiegate in sartoria, nei diversi reparti tecnici. Stiamo calcolando persone e risorse impiegate per poter tracciare un bilancio serio della vicenda. Lo faremo con il produttore esecutivo, Enzo Sisti, mio interlocutore diretto di molte questioni che sono state affrontate in questi mesi".

E ancora: "Rispetto all'elenco dei professionisti dell'audiovisivo lucano, fornito alla produzione esecutiva del film "Ben Hur", il dato che abbiamo è in continuo aggiornamento. Esiste una guida pubblica in tre lingue diverse che stiamo provvedendo a ristampare con gli ultimi aggiornamenti. Non è mai stata negata a nessuno. Forse qualche lucano per agevolare il lavoro collettivo dovrebbe evitare di gonfiare i suoi titoli e collaborazioni".

Infine, Leporace risponde alle perplessità circa la sua nomina a direttore della Film Commission: "Sono stato selezionato da un avviso pubblico e da un consiglio d'amministrazione composto da persone di altissimo profilo umano e cinematografico, e anche chi solleva dubbi in queste ore dovrebbe documentarsi davanti ad un'ineccepibile sentenza del Tar a favore della scelta adottata che per stile non ho divulgato. Sul sito del Tar puo' trovare giurisprudenza".

Nel dibattito, questa mattina, è intervenuto anche Geo Coretti, socio fondatore della Blu Video Srl, chiamato in causa dallo stesso Leporace a testimonianza della sua collaborazione con la fondazione in diverse occasioni tra cui le riprese dei film "Noi e la Giulia", "Let's Get Married" e della trasmissione televisiva di Sky, "Quattro Ristoranti".

"Ho sempre pensato che la Film Commission, voluta da noi operatori di categoria, avesse come esplicita finalità quella di promuovere aziende e maestranze locali e non che ,invece,si ponesse in concorrenza e antagonismo con le stesse. A riguardo cito la lista presentata all'esecutivo del film di Ben Hur, nella quale aziende titolate, tra cui Blu Video Srl e maestranze competenti, risultavano escluse in toto. Pertanto parlare di benefici e agevolazioni da parte della Film Commission nei confronti della Blu Video Srl è falso. Per quanto concerne il film "Noi e la Giulia" il contatto con la produzione è stato diretto e non procurato dalla Film Commission. L'esecutivo del film ha chiesto il nostro aiuto (offerto in forma GRATUITA) in quanto, a detta loro, abbandonati dai precedenti interlocutori. Casuale è stato anche l'incontro con la produzione cinese che ha valutato (prima di assegnarmi il compito di esecutivo e location manager del set lucano) attentamente il curriculum, l'affidabilità e le competenze. In questa occasione ho dato la possibilità, agli stagisti di cui tu parli, di partecipare al film come collaboratori della Blu Video Srl. Ciò dimostra quanto sia importante e necessaria la presenza di aziende lucane per la formazione dei giovani operatori del settore. Ancora una volta casuale l'incontro con la produzione Magnolia di Sky per la trasmissione "Quattro ristoranti", la quale ha richiesto, alla Blu Video Srl, un piccolo supporto tecnico, fornito ancora in forma GRATUITA".

Non rimane che attendere un proficuo incontro, così come auspicato anche da Coretti in conclusione del suo intervento: "Spero che questa querelle mediatica faccia da volano per un incontro pubblico, affinché si creino le sinergie giuste, si chiariscano le incomprensioni e soprattutto si pongano le basi per garantire alle future ospitate produzioni supporti validi e all'altezza dei compiti richiesti".
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