
Religioni
Diocesi di Matera e Irsina, solidarietà al parroco di Scanzano
Ancora la questione immigrati l’origine del problema
Matera - sabato 4 febbraio 2017
Il Consiglio presbiterale a nome di tutti i sacerdoti della diocesi di Matera – Irsina, sentito l'Arcivescovo, esprime, attraverso un comunicato stampa, "vicinanza e solidarietà a don Antonio Polidoro e a tutta la comunità di Scanzano e Terzo Cavone in questo momento di prova, per le incomprensioni e le contestazioni immotivate sollevate da un gruppo di residenti a Terzo Cavone circa la realizzazione di tre mini appartamenti per l'accoglienza di donne e bambini immigrati, che non va a toccare l'uso dei locali già adibiti ad attività pastorali.
Il progetto, condiviso dalle comunità parrocchiali di Scanzano e Terzo Cavone, dalla Caritas diocesana, da tutta la Diocesi che ha investito un fondo di 30mila euro come opera segno del giubileo della Misericordia, dal Sindaco che ha messo a disposizione i locali, con il consenso di tutte le Autorità competenti, è un gesto nobile che rende tutta la comunità accogliente e solidale verso le persone che vivono condizioni disagiate e di marginalità, quali i fratelli e le sorelle immigrati, per offrire loro non solo un tetto ma l'integrazione necessaria per sentire il calore di una famiglia.
Il progetto, di chiara ispirazione evangelica, è in linea con le indicazioni di Papa Francesco, che invita non solo le comunità cristiane ma tutta la società ad accogliere, ed è, altresì, coerente con i valori della comunità di Scanzano e Terzo Cavone, comunità da sempre aperta e integrata, capace di accogliere e far sentire a "casa" persone provenienti da oltre cinquanta comuni dell'entroterra lucano.
Siamo convinti che Scanzano e Terzo Cavone accogliendo queste persone bisognose, in accordo con le Istituzioni locali, stia scrivendo, insieme al progetto della "Città della Pace", un'altra pagina bella della sua storia.
A don Antonio l'affetto e il sostegno della preghiera da parte di tutti i confratelli e alla Comunità di Scanzano e Terzo Cavone l'augurio di tenere sempre vivi e alti i valori della solidarietà, dell'accoglienza e della capacità di integrazione".
Il progetto, condiviso dalle comunità parrocchiali di Scanzano e Terzo Cavone, dalla Caritas diocesana, da tutta la Diocesi che ha investito un fondo di 30mila euro come opera segno del giubileo della Misericordia, dal Sindaco che ha messo a disposizione i locali, con il consenso di tutte le Autorità competenti, è un gesto nobile che rende tutta la comunità accogliente e solidale verso le persone che vivono condizioni disagiate e di marginalità, quali i fratelli e le sorelle immigrati, per offrire loro non solo un tetto ma l'integrazione necessaria per sentire il calore di una famiglia.
Il progetto, di chiara ispirazione evangelica, è in linea con le indicazioni di Papa Francesco, che invita non solo le comunità cristiane ma tutta la società ad accogliere, ed è, altresì, coerente con i valori della comunità di Scanzano e Terzo Cavone, comunità da sempre aperta e integrata, capace di accogliere e far sentire a "casa" persone provenienti da oltre cinquanta comuni dell'entroterra lucano.
Siamo convinti che Scanzano e Terzo Cavone accogliendo queste persone bisognose, in accordo con le Istituzioni locali, stia scrivendo, insieme al progetto della "Città della Pace", un'altra pagina bella della sua storia.
A don Antonio l'affetto e il sostegno della preghiera da parte di tutti i confratelli e alla Comunità di Scanzano e Terzo Cavone l'augurio di tenere sempre vivi e alti i valori della solidarietà, dell'accoglienza e della capacità di integrazione".