Territorio
La valorizzazione del tartufo lucano passa dalla Regione
In discussione un nuovo ddl sulla tutela e sviluppo del patrimonio tartufigeno
Matera - lunedì 4 maggio 2015
9.04
In sede regionale è in discussione un nuovo disegno di legge denominato "Tutela, valorizzazione e sviluppo del patrimonio tartufigeno. Disciplina della raccolta, della conservazione e della commercializzazione dei tartufi" che dovrebbe abrogare la legge vigente e che è stato deliberato dalla Giunta regionale nella seduta del 24 aprile scorso.
L'odierna disciplina della raccolta dei tartufi è contemplata nella legge regionale del 27 marzo 1995 numero 3. Da alcuni decenni si assiste ad una crescente attenzione per tutto ciò che riguarda il mondo del tartufo, sia da parte delle istituzioni che degli operatori a vario titolo (coltivatori, raccoglitori, trasformatori, ristoratori, ecc.). Tuttavia, molto vi è ancora da fare per la promozione della produzione regionale; ancora oggi molto prodotto locale alimenta in modo anonimo i più blasonati mercati del nord. Per questi motivi, si è ritenuto importante l'adozione di idonee strategie per il pieno consolidamento del settore, anche attraverso l'aggiornamento dell'ormai datato quadro normativo regionale.
Il disegno di legge si propone l'obiettivo di sopperire a questa mancanza nonché di migliorare l'attuale normativa regionale, nell'ottica di puntare sul tartufo anche come fattore di sviluppo del territorio montano. Si è, pertanto, tenuto conto dell'evoluzione del settore, integrando il quadro normativo vigente e conservando i punti di forza della legge attuale in armonia con il quadro di riferimento previsto dalla legge nazionale numero 752 del 1985.
L'assessore Berlinguer e l'ufficio parchi, biodiversità e tutela della natura della Regione, hanno recepito i suggerimenti, indicazioni e aspettative dei vari operatori del settore, che a vario titolo e con diverse modalità hanno contribuito ad arricchire il disegno di legge. Con la nuova legge anche la Regione Basilicata si doterà, una volta approvata in Consiglio, di una normativa che ponga argine alla raccolta selvaggia che rischia di compromettere gli ecosistemi, utili a garantire la produzione dei tartufi.
Nello specifico il nuovo disegno di legge contiene una parte finalizzata a tutelare le tartufaie naturali, controllate e coltivate; un'altra parte norma la ricerca, la raccolta e la lavorazione dei tartufi; infine, una terza parte disciplina le autorizzazioni, i permessi, il calendario del periodo di raccolta, le sanzioni e la vigilanza.
"Abbiamo adottato un nuovo strumento normativo nell'ambito della raccolta dei tartufi – ha spiegato l'assessore all'ambiente. Aldo Berlinguer – tenendo conto delle numerose istanze che ci sono pervenute sia dalle Associazioni micologiche che da quelle dei raccoglitori e dal mondo della ricerca. Abbiamo adottato non limitazioni e sanzioni tout court – ha aggiunto l'assessore – ma una regolamentazione per gli addetti ai lavori e gli appassionati che permetta di tutelare tutti senza dimenticare l'immenso patrimonio di prodotti pregiati che abbiamo, come il tartufo. Parimenti – ha concluso Berlinguer – abbiamo così inibito le azioni selvagge e la commercializzazione illegale del prodotto stesso".
L'odierna disciplina della raccolta dei tartufi è contemplata nella legge regionale del 27 marzo 1995 numero 3. Da alcuni decenni si assiste ad una crescente attenzione per tutto ciò che riguarda il mondo del tartufo, sia da parte delle istituzioni che degli operatori a vario titolo (coltivatori, raccoglitori, trasformatori, ristoratori, ecc.). Tuttavia, molto vi è ancora da fare per la promozione della produzione regionale; ancora oggi molto prodotto locale alimenta in modo anonimo i più blasonati mercati del nord. Per questi motivi, si è ritenuto importante l'adozione di idonee strategie per il pieno consolidamento del settore, anche attraverso l'aggiornamento dell'ormai datato quadro normativo regionale.
Il disegno di legge si propone l'obiettivo di sopperire a questa mancanza nonché di migliorare l'attuale normativa regionale, nell'ottica di puntare sul tartufo anche come fattore di sviluppo del territorio montano. Si è, pertanto, tenuto conto dell'evoluzione del settore, integrando il quadro normativo vigente e conservando i punti di forza della legge attuale in armonia con il quadro di riferimento previsto dalla legge nazionale numero 752 del 1985.
L'assessore Berlinguer e l'ufficio parchi, biodiversità e tutela della natura della Regione, hanno recepito i suggerimenti, indicazioni e aspettative dei vari operatori del settore, che a vario titolo e con diverse modalità hanno contribuito ad arricchire il disegno di legge. Con la nuova legge anche la Regione Basilicata si doterà, una volta approvata in Consiglio, di una normativa che ponga argine alla raccolta selvaggia che rischia di compromettere gli ecosistemi, utili a garantire la produzione dei tartufi.
Nello specifico il nuovo disegno di legge contiene una parte finalizzata a tutelare le tartufaie naturali, controllate e coltivate; un'altra parte norma la ricerca, la raccolta e la lavorazione dei tartufi; infine, una terza parte disciplina le autorizzazioni, i permessi, il calendario del periodo di raccolta, le sanzioni e la vigilanza.
"Abbiamo adottato un nuovo strumento normativo nell'ambito della raccolta dei tartufi – ha spiegato l'assessore all'ambiente. Aldo Berlinguer – tenendo conto delle numerose istanze che ci sono pervenute sia dalle Associazioni micologiche che da quelle dei raccoglitori e dal mondo della ricerca. Abbiamo adottato non limitazioni e sanzioni tout court – ha aggiunto l'assessore – ma una regolamentazione per gli addetti ai lavori e gli appassionati che permetta di tutelare tutti senza dimenticare l'immenso patrimonio di prodotti pregiati che abbiamo, come il tartufo. Parimenti – ha concluso Berlinguer – abbiamo così inibito le azioni selvagge e la commercializzazione illegale del prodotto stesso".