Rifiutiamo la discarica di La Martella
Rifiutiamo la discarica di La Martella
Territorio

Petizione Europea "Rifiutiamo la discarica di La Martella"

Il Movimento 5 Stelle propone la strategia Rifiuti Zero contro l'incenerimento dei rifiuti

Una petizione europea contro la discarica del borgo La Martella. Questo l'ordine del giorno della discussione tenutasi questa mattina dagli attivisti del Movimento 5 stelle lucano presso la sede di via Gattini.

"Rifiutiamo la discarica di La Martella" è stato il titolo eloquente della conferenza stampa. I due portavoce in Parlamento del Movimento 5 stelle lucano, Mirella Liuzzi (Camera dei Deputati) e Vito Petrocelli (Senato della Repubblica) insieme all'attivista Domenico Bennardi hanno illustrato la condizione in cui versa la discarica di Matera e i motivi per cui la discarica è una non-soluzione al problema della gestione dei rifiuti.

La Petizione Europea è un'importante iniziativa, che ha già determinato la chiusura di altre discariche italiane e che potrà servire da acceleratore nel processo di bonifica del territorio e di chiusura immediata della discarica.

Bennardi ha spiegato che, nonostante un tentativo di confronto civile con l'amministrazione comunale e l'assessore Rivelli, in cui si era garantito ai residenti del borgo La Martella che la discarica non avrebbe avuto alcun aumento superficiale, il Comune ha presentato un progetto di modifica volumetrica della discarica, alla Regione Basilicata, per un incremento volumetrico pari a 122.700 metri cubi.

"Il primo Aprile è stata avviata dal Comune la fase sperimentale della raccolta porta a porta nei rioni di Acquarium e San Francesco – continua Bennardi – un'iniziativa lodevole, se non fosse per il fatto che i rifiuti di frazione organica, che rappresentano il 40% del totale dei rifiuti, vengono comunque conferiti in discarica e producono percolato, un liquido che trae prevalentemente origine dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi."

Il Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, inoltre, sosteneva che quella stessa discarica si sarebbe chiusa appena si fosse arrivati al piano provinciale, oggi regionale, dei rifiuti che dovrebbe essere pronto il 30 Giugno 2014.

Ancora, tra i problemi della discarica denunciati dal Movimento 5 Stelle, vi è un impianto di compostaggio che non funziona come dovrebbe. Essa ha un'AIA scaduta nel dicembre 2011. I ripetuti controlli compiuti da Provincia e Arpab hanno rilevato come la vecchia AIA sia disattesa.

Il Movimento chiede, dunque, che il Comune avvii immediatamente i processi di caratterizzazione e bonifica dell'area e una procedura di chiusura definitiva della discarica de La Martella che, tra l'altro, dovrebbe essere colma in estate.

La proposta degli attivisti, per una gestione dei rifiuti in linea con la direttiva dell'Unione Europea 1999/31/CE con la quale stabilisce che in discarica devono finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili, è la strategia "rifiuti zero". Una strategia che rivoluziona completamente il concetto di rifiuto, puntando ad arrivare al 90% del riciclo differenziato, con la politica della tre R, Riduzione/Riuso/Riciclo, arrivando a ricavare con riciclo materie prime secondarie quali legno, carta e vetro che sono delle risorse da vendere per il comune e l'intera comunità.

Per raggiungere quest'obiettivo, si possono creare forme di incentivo economico, sgravi sulla tassa sui rifiuti o l'uso di macchine automatiche per la raccolta differenziata di bottiglie di plastica e lattine con un bonus di 2 centesimi per ogni pezzo gettato.

È necessaria, dunque, una formazione del cittadino. Il Movimento 5 Stelle lucano ha già iniziato a farla con il ciclo di eventi portato avanti dal 7 al 15 Febbraio denominato "Rifiutiamo le discariche", durante il quale furono organizzati videoproiezioni e convegni.

Gli attivisti del Movimento sono presenti ogni domenica in Piazza Vittorio Veneto per raccogliere le firme per la chiusura della discarica del borgo La Martella e presto allestiranno banchetti anche nel borgo interessato.
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