Donne vittime di "revenge porn", arrestato un uomo

Delicata indagine a cura della Squadra mobile di Matera

giovedì 9 gennaio 2020 15.22
Un 37enne della provincia di Potenza e domiciliato a Matera, Michele De Fino, è stato arrestato dalla Polizia con le accuse di atti persecutori, revenge porn (diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite) e violenza privata. E' il primo arresto di questo tipo a Matera per una fattispecie di reato da poco inserita nel codice penale, vale a dire la diffusione di immagini per "vendicarsi" della fine di una relazione sentimentale o con lo scopo di estorcere denaro o ottenere altri obiettivi (in inglese "sextortion" ovvero sex extortion).

I dettagli dell'attività sono stati illustrati presso la Questura di Matera dal procuratore capo della Repubblica di Matera Pietro Argentino, dal vicario del Questore Maria Letizia La Selva, dal capo della Squadra Mobile Fulvio Manco e dal sostituto procuratore Annafranca Ventricelli.

All'uomo, già in carcere a Matera per un arresto in flagranza di reato con l'accusa di detenzione di un pistola rubata in provincia di Bari, è stato notificato dagli agenti della Squadra mobile l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Matera.

La misura scaturisce dalla denuncia di una donna. Al termine di una relazione durata due anni, la vittima era bersagliata da ripetute molestie e minacce, costretta a uscire poco e mai da sola, a guardarsi sempre le spalle, a parcheggiare l'automobile in zone lontane dalla propria abitazione, sino a giungere alla decisione di cambiare città. L'arrestato era arrivato a pubblicare su Facebook dei video in cui la donna veniva ripresa in atteggiamenti intimi, inviandoli con Messenger pure al padre e al fratello minore della donna e con WhatsApp ad altri conoscenti. Da questa denuncia è scaturita l'indagine che ha portato alla perquisizione e al ritrovamento della pistola illegalmente detenuta.

Nel prosieguo degli accertamenti è spuntato su una chat un elenco di 17 donne, indicate con iniziali e età e tutte di un Comune del Materano, con cui l'uomo avrebbe avuto dei rapporti sessuali (circostanza comunque da verificare). L'uomo, per ragioni in fase di accertamento, invitava i mariti a contattarlo per avere dei riscontri su queste relazioni extraconiugali. Sono stati sequestrati due telefoni cellulari, tre computer e una chiavetta usb per approfondire ulteriormente le indagini.