Bufera sulla Fondazione Matera 2019: "Non c'è trasparenza"

C'è chi si ribella ai 300.000 euro assegnati dalla Giunta Regionale al Comitato Matera 2019. La seconda Commissione regionale (Bilancio e Programmazione) ha espresso parere favorevole a maggioranza su una delibera che assegna tale somma al Comitato a consuntivo delle attività svolte nel 2014 per la candidatura della Città dei Sassi a capitale europea della cultura; ma l'attività dell'ente peccherebbe di scarsa trasparenza e coinvolgimento delle istituzioni locali, stando a quanto denunciato da diversi consiglieri, regionali e comunali.

Nel corso della seduta di commissione di giovedì pomeriggio, dopo la relazione del dirigente dell'Ufficio Affari della della Presidenza della Giunta, Maria Pia Lavieri, sono state diverse le perplessità sollevate sulla legittimità di una manovra che coinvolge l'organo regionale soltanto in una fase conclusiva del processo. A nulla sono servite le spiegazioni della dott.ssa Lavieri, la quale ha assicurato che il rendiconto presentato dal Comitato 2019 è stato oggetto di una meticolosa e accurata attività di verifica; ma "la Commissione avrebbe dovuto essere chiamata in causa in sede di programmazione dei fondi - ha sottolineato il presidente Gianni Rosa (Lb-Fdi) - e non certo per esaminare il rendiconto. Ciò non significa che la Commissione vuole esimersi dall'esprimere un parere – ha inoltre osservato – ma le leggi vanno rispettate e spero che in futuro non ci vengano portati atti che non sono di nostra competenza".

Critico anche il consigliere Romaniello (Gm) che si è chiesto, invece, quali siano le ragioni per le quali la delibera di Giunta è stata adottata solo a dicembre scorso se la documentazione è stata trasmessa il 21 aprile 2015. Voci dissidenti che, al momento del voto, si sono tramutate in quattro astensioni: Rosa, Romaniello, Napoli (Pdl-Fi), Pace (Gm) e un solo voto contrario, quello del pentastellato Gianni Perrino. Favorevoli i consiglieri Miranda Castelgrande e Polese (Pd), Bradascio (Pp) e Galante (Ri).

A Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, organo subentrato al Comitato, il compito di ripercorrere brevemente le attività svolte nel 2014 a supporto della candidatura e che sono oggetto del finanziamento regionale: dal progetto "Porta la tua scuola nel 2019", che ha visto impegnati mille ragazzi in tutta la Basilicata, alla community Matera 2019, che nel 2016 verrà rilanciata su base extra regionale, dal progetto dei "balconi fioriti", che evolverà in "Basilicata fiorita", alle cinquemila bandiere disegnate dai cittadini con il logo di Matera 2019 e ai lucani che, nei giorni della visita della Commissione Ue che ha preceduto la designazione, hanno raggiunto Matera a piedi da ogni parte della Regione.

Anche i consiglieri comunali dicono stop a quella che considerano una gestione dei fondi pubblici da parte della Fondazione senza alcun controllo, contro ogni legge sulla trasparenza. "Chiediamo una seduta della Commissione Bilancio per avere contezza delle spese della Fondazione Matera 2019. Vogliamo che Paolo Verri venga a relazionare sulle spese del Comitato al fine di informare tutti i Consiglieri Comunali. Tanto a maggior ragione visto che nell'ultima seduta della Commissione Bilancio della Regione, organo preposto al controllo, non si è potuto procedere ad una verifica preliminare delle spese effettuate negli anni 2013, 2014 e 2015". Lo hanno dichiarato i consiglieri comunali, Angelo Bianco e Daniele Fragasso (Matera si muove).

"Ci risulta da fonti ufficiose - si legge nella nota stampa - tanto per fare qualche esempio che, tra le varie spese legate alla attività del Comitato dal 2013 al 2015, finanziate dalla Regione Basilicata nella misura di 1.500.000 euro, sono stati spesi 35.000 euro per la sola scrittura del dossier, ed una partecipazione alla scrittura (sostegno psicologico?) costata 12.000 euro. Per la correlazione dossier e piano strategico: 31.600 euro, per la grafica 12.000 euro, finale grafica (ancora?) 2.700 euro, per la traduzione e grafica 7.000 euro, per il dossier finale e traduzione 5.200 euro. Per finire 8.550 euro per la realizzazione dello "slogan".

Oltre alla originalità e alla ripetizione sospetta di alcune voci riguardanti il dossier, alcune spese di consulenze vengono registrate omettendo i beneficiari e parliamo di cifre che si attestano intorno ai 20.000 euro. 45.000 euro sono stati spesi per uno spazio sulla rivista "Casabella2013", altri 20.000 euro corrispondono alla voce "Berlino". Una quantità indefinita di ospitalità in alberghi e ristoranti per "esperti" di varia natura anche se non è dato conoscerne nomi e professionalità, fino ad arrivare alle spese per i "BBgames" che ci risultano essere giochi urbani per i quali sono stati spesi una cifra che proprio un gioco non è : 90.000 euro. Saltano agli occhi somme macroscopiche impiegate nella realizzazione dell'evento Materadio: 400.000 euro e il "dissolto" Unmonastery 81.000 euro. Non si vuole mettere in discussione la bontà delle iniziative ma, nel rispetto dei principi di trasparenza, si richiede una delucidazione maggiore sulle somme spese".

La parola passa ora a Paolo Verri che dovrà decidere se accettare o meno l'invito dei consiglieri Bianco e Fragasso. Da parte sua sarebbe auspicabile una risposta affermativa, se non altro in virtù di quel coinvolgimento e quella partecipazione dal basso che, il Comitato prima e la Fondazione poi, hanno sempre professato. Un diniego potrebbe essere giustificato soltanto dalla scelta di altre vie per rendere pubblico il bilancio. Certo è che, al di là di strumentazioni o malumori di sorta, è necessaria più chiarezza e trasparenza per la credibilità della Fondazione stessa e per non perdere la fiducia acquisita.