Cronaca

Le due foto simbolo del G20 di Matera

Da due giorni Matera è al centro dell'attenzione internazionale. Ieri, al Palazzo Lanfranchi, si sono svolti i lavori del G20 dei ministri degli Esteri e si è tenuta anche una sessione congiunta di...

Dalla dichiarazione sulla fame nel mondo al professore sul balcone

Da due giorni Matera è al centro dell’attenzione internazionale. Ieri, al Palazzo Lanfranchi, si sono svolti i lavori del G20 dei ministri degli Esteri e si è tenuta anche una sessione congiunta di lavori dei ministri degli Esteri e della Cooperazione allo sviluppo. Centro città blindatissimo, grande dispiegamento di uomini e mezzi dei sistemi di sicurezza e strade deserte.

Tra le mille immagini, due sono quelle simbolo del grande evento. La giornata di ieri si è chiusa con l’attenzione agli aspetti diplomatici. In particolare, è stata sottoscritta la “Dichiarazione di Matera contro l’insicurezza alimentare” che raccoglie le volontà dei “Grandi della Terra” per contrastare la fame nel mondo che attualmente conta 800 milioni di persone denutrite, numero che potrebbe aggravarsi e arrivare a 950 milioni.

Una delle immagini simbolo è quindi quella del ministro degli esteri Luigi Di Maio che annuncia l’esito dei lavori. ”Oggi – ha detto – abbiamo ribadito il comune impegno contro l’insicurezza alimentare adottando la dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, la nutrizione e i sistemi alimentari. Sono molto orgoglioso del fatto che l’adozione di questo documento sia avvenuta qui, confermando il ruolo di leadership internazionale che l’Italia ha dimostrato di poter esercitare. La dichiarazione di Matera resterà una pietra miliare nella lotta alla fame nel mondo e si pone anche come contributo del G20 al Food System Summit delle Nazioni Unite. Un contributo con cui il G20 assume un ruolo di leadership in questo settore”.

L’altra foto è quella che sui social è diventata virale e oggi circola dappertutto. E’ stata scattata ieri sera, durante la visita guidata nei Sassi con le delegazioni ad ammirare gli storici rioni in tufo. Dal balcone di casa si è affacciato a torso nudo Nicola Frangione, docente in pensione, conosciuto a Matera per la sua verve nella difesa dei Sassi e dell’identità materana. Si sarebbe affacciato per offrire un caffè a Di Maio ma, visti i tempi ristretti, non è stato possibile. Ma più che il gesto di cortesia a fare la differenza è il gesto di “rottura” dello schema, quel momento in cui il rigido protocollo diplomatico – studiato per settimana in ogni dettaglio – per pochi attimi è stato stravolto dalla naturalezza del comportamento. E certo, ieri faceva caldissimo. E stare in giacca e cravatta, sebbene richiesto dal cerimoniale, non era certamente “naturale”.

Allo stesso tempo il professor Frangione rompe un altro schema. Questi colloqui internazionali vengono visti spesso come delle riunioni in cui si fa un gran parlare ma poi non seguono i fatti. E sono soprattutto inaccessibili ai cittadini, per ovvie ragioni di sicurezza, ma ciò li rende molto distanti. L’involontaria “irruzione” di questa immagine nel G20 attribuisce al docente materano senza dubbio un’aura di simpatia.

Aggiornamento: in una chiacchierata al bar con il giornalista e consigliere comunale Pasquale Doria, pubblicata su Facebook, Frangione ha detto la sua. “Sono uscito solo per curiosità”, ha detto. E gli è parso irreale vedere quella processione di persone.