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Natuzzi: cassa integrazione sino a fine anno

Per stabilimenti in Basilicata e in Puglia

Confermato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per un massimo di 1.787 dipendenti della Natuzzi S.p.A., con decorrenza dal 1° novembre al 31 dicembre 2025. La misura, prevista dall'art. 1, comma 196, della legge n. 207 del 2024, interesserà i lavoratori degli stabilimenti localizzati in Puglia e Basilicata, quindi anche Jesce (Matera).

La decisione è stata formalizzata durante il tavolo di confronto convocato in videoconferenza dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la partecipazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dei rappresentanti dell'azienda, delle organizzazioni sindacali, di Confindustria e delle Regioni Puglia e Basilicata. Ha preso parte all'incontro, in qualità di uditrice, anche la Senatrice Maria Nocco (Fratelli d'Italia), componente della Commissione Bilancio del Senato.

"Ringrazio il Governo per aver garantito ancora una volta attenzione concreta a una realtà produttiva strategica per il Mezzogiorno – ha dichiarato la Sen. Nocco – Il rinnovo della CIGS è una misura cruciale e determinante per contenere l'impatto sociale di una fase complessa. È evidente, però, che sia necessario lavorare nel mentre ad una strategia industriale solida, capace di restituire prospettiva e centralità a una filiera che ha fatto la storia del distretto del mobile imbottito e che può ancora giocare un ruolo da protagonista sul mercato". La Natuzzi S.p.A. con marchi distribuiti in oltre 100 Paesi, è considerata un simbolo del Made in Italy nel mondo.

Durante l'incontro, le parti sociali hanno avanzato anche l'ipotesi di ricorrere a strumenti alternativi di finanziamento, come l'emissione di bond aziendali per affrontare le tensioni di liquidità.
"Le proposte presentate meritano di essere considerate con attenzione, purché inquadrate in un piano di rilancio credibile e condiviso – ha aggiunto Maria Nocco (FdI) – Il compito delle istituzioni è accompagnare il percorso con equilibrio e responsabilità, tutelando il lavoro ma soprattutto promuovendo la permanenza di un presidio produttivo strategico per il nostro territorio. Seguirò da vicino ogni sviluppo e continuerò ad agire a sostegno dei lavoratori e delle comunità coinvolte – conclude – Difendere il lavoro significa difendere il cuore produttivo della nostra terra, la sua identità e il suo futuro".
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